In un panorama musicale contemporaneo caratterizzato da trap, violenza verbale e ostentazioni vuote, c’è chi ha scelto una strada diversa, forse più difficile: lanciare un messaggio positivo. Non smielato e di facciata, ma fatto di rispetto per sé e per gli altri, grazie alla capacità di vedere il buono anche dove tutto sembra perduto. Elso, al secolo Luca Cascella, classe 1989, nato a Genova, cresciuto a Savona e ora “trapiantato” a Milano, con il suo brano Gentilezza ha vinto il Premio Publiacqua e il riconoscimento dedicato a Erriquez della Bandabardò, durante l’edizione 2023 del Rock Contest.
Grazie al concorso fiorentino, organizzato da Controradio e Controradio Club in collaborazione con la Regione Toscana e destinato agli artisti emergenti, il giovane producer di musica elettronica ha potuto realizzare il videoclip della canzone su un set speciale, l’impianto di depurazione di San Colombano.
La musica come mezzo di inclusione
Timore del diverso, razzismo, omofobia, indifferenza per chi chiede aiuto. Il testo mette in fila i lati oscuri della società di oggi, allo stesso tempo però prova ad accendere una luce. Avrei bisogno di una gentilezza, di un bacio, di una carezza, avrei bisogno di un po′ di cultura, di chi non ha paura. È da questa richiesta che prende le mosse il brano, pubblicato dall’etichetta genovese Pioggia Rossa Dischi, ed è proprio questo messaggio positivo che è valso a Elso il premio Publiacqua, per la promozione di valori all’insegna del rispetto, dell’ascolto e dell’inclusione.
“L’idea è nata durante il periodo del Covid, quando la negatività era dilagante – spiega l’artista – ho sentito la necessità di invertire questa tendenza: invitare gli altri, ma soprattutto me stesso, a guardare il lato positivo delle cose e a non distruggere i piccoli aspetti belli che restano nelle nostre vite. Un tema che rimane attuale: siamo arrabbiati e stressati, assistiamo a ingiustizie sociali e guerre”. La musica diventa così un mezzo di inclusione, perché si può ancora trovare bellezza e umanità in un mondo che urla.
Sorprendono pure le reazioni, proprio quando tra i giovani vanno per la maggiore le canzoni trap, che inneggiano a violenza e prevaricazione. “Dopo la pubblicazione del brano ho ricevuto messaggi da persone che mi hanno raccontato di aver vissuto la stessa cosa, come fossero rinchiuse in una galleria oscura da cui non sapevano uscire – dice –. Sentir parlare di quelle stesse cose può dare speranza”.
Elso e il videoclip della “Gentilezza”
Il tunnel buio, da cui riuscire a emergere aggrappandosi a gesti semplici come un sorriso o una parola di conforto, si è materializzato sullo schermo grazie al Premio Publiacqua, nell’ambito del Rock Contest. Insieme alla società The Factory Production, Elso è entrato nel passaggio sotterraneo, lungo oltre 400 metri, che permette alle grandi condutture delle acque reflue di attraversare l’Arno da sponda a sponda, fino ad arrivare al depuratore fiorentino di San Colombano. L’impianto è diventato così un inedito set del videoclip musicale, uscito lo scorso dicembre. Una metafora di trasformazione. “È stato emozionante lavorare con dei professionisti che hanno studiato l’ambientazione, molto d’effetto, e che sono riusciti a dare una visione nuova del brano”, racconta.
La canzone si è aggiudicata pure l’edizione 2023 del Premio Enrico Greppi “Erriquez”, promosso dalla Regione Toscana con risorse del Fondo Sociale Europeo Plus, “per aver meglio veicolato la positività dei valori e dell’impegno sociale, in continuità con la produzione artistica e la carica umana trasmessa da Erriquez durante tutta la sua vita”. Dopo Gentilezza si apre una nuova stagione per Elso: sta per uscire il nuovo brano Milano, seguito in primavera dall’album e da un tour di promozione del disco, con performance costruite tramite sintetizzatori, computer e luci sincronizzate alla musica.
Una storia di rinascita
Dietro la scelta di un tema così controcorrente, come la gentilezza, c’è anche una storia personale di difficoltà e rinascite: il nome d’arte Elso è un omaggio al nonno del producer. “È stato lui l’unico appiglio in un periodo nero della mia vita, quando la band con cui suonavo si è sciolta e ho perso un lavoro fisso a tempo indeterminato. Un uomo dai valori bellissimi, che cercava di vedere sempre il buono delle cose. E nel momento in cui il mondo sembrava crollarmi addosso sono ripartito da una cosa bella: ho riniziato a fare musica. Ora cerco di portare avanti i suoi insegnamenti, un modo per non dimenticarmi di lui”.
Elso ci ricorda così una verità semplice, spesso dimenticata: non si può cambiare il mondo intero, ma si può partire dal proprio angolo. E se questo cambiamento comincia con un sorriso, una parola buona e, perché no, una canzone, allora vale la pena fermarsi ad ascoltare.