Un nuovo strumento per dialogare sul mondo dell’acqua potabile, quella che sgorga dai rubinetti di casa, controllata, sicura, di qualità. Da bere, appunto, senza filtro.
Non solo: per parlare del servizio idrico, dei diversi segmenti e settori che lo compongono (la captazione delle acque grezze, la loro potabilizzazione e distribuzione, la raccolta delle acque reflue e la loro restituzione, dopo la depurazione, all’ambiente) e delle diverse attività che sottostanno alla sua erogazione. Parlare di innovazione, lavoro, regole, investimenti. Informazioni che riteniamo importante condividere per poter comprendere al meglio che, dietro ai gesti quotidiani che tutti noi facciamo per lavarci, bere, innaffiare esiste in realtà un mondo da conoscere. Un mondo complesso, come complesse sono le attività umane, fatto di competenze e conoscenze diverse che, insieme, garantiscono la fornitura di uno tra i servizi più importanti per garantire la qualità dei nostri territori.
Un blog per parlare del nostro mondo, quello di Publiacqua, delle sue attività, obiettivi e risultati. Per far questo abbiamo suddiviso il blog in quattro aree tematiche: sostenibilità, innovazione, sicurezza e legalità e, infine, qualità e risorsa. In ciascuna area daremo evidenza di quelle che sono le principali attività che portiamo avanti per garantire un servizio efficiente, sicuro, sostenibile. Un servizio vicino ai territori che serviamo e a tutti coloro che, su questa splendida parte della Toscana (46 Comuni delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo), vivono, lavorano, o che ne sono semplicemente ospiti per un periodo della loro vita.
Un racconto aperto, come lo è il blog, alle vostre domande, commenti e partecipazione. Vogliamo infatti che l’informazione sia senza filtri, condivisa e critica, nel senso nobile di questa parola, libera da pregiudizi ma pronta al dialogo e all’interlocuzione, per liberarci anche da fake news e notizie non corrette.
Aperto ma non selvaggio. Aperto e moderato, come accade in qualsiasi spazio online che desideri parlare, discutere, confrontarsi. Per questo, eventuali toni offensivi o volgari saranno eliminati, non per censura, ma perché riteniamo che le prime regole di un dialogo siano il rispetto reciproco, la disponibilità all’ascolto e la libertà da preconcetti. Senza filtri appunto.