Si chiama Grotta degli animali non a caso il capolavoro di arte, architettura e ingegneria idraulica custodito nel giardino della Villa Medicea di Castello, alle porte di Firenze, e oggi in corso di restauro (anche) grazie ai contributi liberali arrivati tramite l’Art Bonus. Un luogo unico al mondo, progettato a partire dagli anni ‘30 del Cinquecento, che rappresenta uno straordinario esempio ingegneristico rinascimentale, frutto delle conoscenze idrauliche di Niccolò Pericoli, soprannominato da Giorgio Vasari “Il Tribolo”.
E fu proprio il Tribolo ad avere la geniale intuizione di ricreare, all’interno di un parco, l’atmosfera e le sembianze di una grotta naturale, dando vita al primo modello rinascimentale di grotta artificiale o grotta rustica, che fu replicato in seguito nei giardini delle principali corti europee. “La Grotta degli animali – spiega Marco Mozzo, direttore del Giardino della Villa di Castello, delle ville medicee di Petraia e di Cerreto Guidi e del Museo e Galleria Mozzi Bardini – rappresentò infatti il prototipo di un modello che conobbe grande fortuna. Basti pensare che le tecnologie ingegneristiche adottate da Niccolò Pericoli per il funzionamento dei giochi d’acqua a Castello vennero impiegate anche per la costruzione dell’impianto idraulico della famosa Grotta del Buontalenti, nel Giardino di Boboli, realizzata nella seconda metà del Cinquecento”.
Grotta degli Animali (o “del diluvio”): l’Art Bonus per salvare il gioiello del Tribolo
Un gioiello dunque, e come tale molto delicato, bisognoso di continue cure e di manutenzione, ed è qui che entra in gioco il restauro che lo vede protagonista, reso possibile grazie all’Art Bonus e al finanziamento di 300.000 euro messo in campo da Publiacqua in favore della Direzione regionale musei della Toscana, da cui dipende il museo. Otto mesi, da novembre 2022 a luglio 2023: tanto dovrebbe durare l’intervento su questo straordinario spazio, parte del percorso museale statale del Giardino della Villa Medicea di Castello. I lavori si stanno concentrando sul recupero delle superfici polimateriche e di un contromuro che separa due livelli del giardino: il piano degli agrumi dal cosiddetto “selvatico”. Grazie all’intervento sulla Grotta degli animali sarà possibile assicurare le migliori condizioni conservative delle sue delicate superfici e ripristinare il funzionamento dei complessi giochi d’acqua che si attivano grazie alla presenza di oltre 100 zampilli, per i quali è stata soprannominata anche Grotta del diluvio.
Ma facciamo un passo indietro, cos’è l’Art Bonus e chi può contribuire al restauro di un’opera d’arte bisognosa di cure? L’Art Bonus è il sistema – o meglio, la misura fiscale – che ha introdotto la possibilità di ricevere un credito d’imposta del 65% a fronte delle erogazioni liberali in denaro di qualsiasi entità, a sostegno della cultura, dello spettacolo o comunque destinate alla manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.
Un’enciclopedia della natura nel giardino della Villa medicea di Castello
Quando l’intervento sarà terminato torneranno a essere visibili i dettagli che compongono questa grande e armoniosa “enciclopedia” della natura, caratterizzata da tre monumentali tableaux vivants formati da animali in pietra disposti in modo scenografico e teatrale come in una sorta di serraglio allegorico, che insieme ai pesci e ai crostacei scolpiti alla base delle vasche laterali dovevano, secondo le intenzioni degli artisti (alla morte del Tribolo vi intervennero anche Vasari, Bartolomeo Ammannati e il Giambologna), essere un rimando simbolico agli elementi della terra e dell’acqua. Animali di ogni genere e fattezza, riprodotti con maestria e cura.
Al centro della scena un unicorno. “L’unicorno – spiega Mozzo – all’epoca ritenuto un animale reale e non leggendario, è presente in una posizione dominante rispetto a tutti gli altri animali e rivestiva un forte significato allegorico in quanto espressione di purezza e nobiltà”. Un eden nella piana fiorentina, questo doveva sembrare agli occhi dei committenti – Cosimo I e la sua consorte Eleonora di Toledo –, un paradiso che oggi permette di far dialogare il pregio di un capolavoro d’arte con le tecnologie più all’avanguardia, grazie a un sistema di ricircolo e di purificazione delle acque che permetterà di assicurare l’accensione dei giochi d’acqua senza compromettere la conservazione dei marmi e delle delicate decorazioni lapidee.
Il concorso Art Bonus per votare il progetto dell’anno
La Grotta degli Animali partecipa al concorso “Progetto dell’anno”, organizzato dal Ministero della Cultura, ALES Spa e Promo PA Fondazione – LuBeC, allo scopo di promuovere una sempre più diffusa conoscenza dell’Art Bonus e per dare risonanza ai tanti progetti in corso di realizzazione in tutta Italia grazie a questa misura, percepita sempre più non solo come un bonus fiscale ma anche come un’opportunità per contribuire a tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano. Ogni anno sul portale web dell’Art Bonus sono selezionati i progetti che hanno chiuso con successo la raccolta fondi e vengono sottoposti alla votazione degli utenti.
Dallo scorso 1° febbraio è possibile esprimere la propria preferenza: basta collegarsi a questa pagina, dedicata alla Grotta degli animali, e cliccare sul tasto con il cuore. Nei primi cinque giorni il progetto ha raccolto oltre 600 voti, assicurandosi già il passaggio alla seconda fase, quella riservata alle esperienze che hanno ricevuto almeno 200 preferenze. Infine dal 15 al 30 marzo, il concorso si sposterà sui profili social dell’Art Bonus, dove i dodici progetti più votati, divisi in due categorie (“Beni e luoghi della cultura” e “Spettacolo”), si sfideranno a suon di like. Al termine di questa singolare gara il premio sarà simbolico, ma il messaggio diventerà concreto: sostenere l’arte fa vincere tutti.
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