Il capitale da salvaguardare è il nostro futuro. Per la finanza sostenibile l’obiettivo è di sostenere gli investimenti che creano valore nel lungo periodo, indirizzando i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore economico, ma siano al contempo utili alla società e abbiano ricadute positive per l’ambiente e per tutta la comunità. Strumenti come green bond e green loan sono quindi messi a disposizione di interventi per la transizione energetica, la riduzione delle emissioni e il contrasto ai cambiamenti climatici. Nonostante l’incertezza legata alla pandemia, le aziende italiane hanno aumentato il loro impegno su questo argomento. Secondo l’ultimo studio “Seize the Change – futuri sostenibili” di EY, realtà internazionale di servizi professionali e di consulenza, nel nostro Paese 7 imprese su 10 hanno sviluppato durante il 2021 un piano di sostenibilità. Il 35% in particolare ha implementato strategie di investimento responsabile, con un aumento dell’8% del numero di società che hanno avviato strategie di finanza sostenibile. Uno degli strumenti più usati è stato proprio quello dei green bond.
Il ruolo della finanza sostenibile, dai green bond ai green loan
Secondo il rapporto della Consob “La finanza per lo sviluppo sostenibile Tendenze, questioni in corso e prospettive alla luce dell’evoluzione del quadro regolamentare dell’Unione europea” del giugno 2021, per garantire gli obbiettivi di neutralità climatica, la Commissione europea si è posta l’obiettivo di mobilitare fino a mille miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Fondi sicuramente importanti che però non risultano coprire il fabbisogno complessivo stimato per garantire il processo di transizione, pari a 180 miliardi di euro l’anno. Per superare tale gap il sistema finanziario è chiamato a svolgere un ruolo centrale.
La Commissione europea definisce come “sostenibile” la finanza che tiene nella giusta considerazione fattori ambientali e sociali nel processo decisionale di investimento. Non solo quindi la finanza è un fattore di supporto fondamentale agli interventi volti alla salvaguardia ambientale, ma, in una versione più ampia, il concetto si riferisce all’integrazione dei fattori ESG nei processi decisionali, diventando loro stessi parte degli obbiettivi e non più vincoli. Dalla creazione di valore finanziario, si passa quindi alla creazione di valore di lungo periodo per il capitale naturale, sociale e finanziario.
Stando all’indagine curata dalla Consob, Il mercato finanziario rivolto alle strategie sostenibili è in forte crescita: a livello europeo Il patrimonio gestito da fondi ESG domiciliati nell’area euro si è portato da 250 miliardi nel 2015 a 660 miliardi di euro nel 2020 mentre in Italia la raccolta dei fondi di investimento finalizzati a strategie sostenibili nel 2020 ha superato i 24 miliardi di euro, rispetto ai 10 miliardi dell’anno precedente, portando il patrimonio complessivo a oltre 80 miliardi di euro.
La finanza sostenibile: cosa sono i green bond, obbligazioni verdi
Sono a tutti gli effetti delle obbligazioni emesse da istituzioni o da imprese, ma hanno dei segni particolari che le contraddistinguono da un normale titolo di borsa. Sono “verdi” perché chi emette i green bond chiede al mercato di investire in un determinato progetto che ha un impatto positivo per l’ambiente e che deve essere compatibile con i pilastri della finanza sostenibile (green bond principles) stabiliti dall’Icma, l’associazione internazionale dei mercati di capitali. L’utilizzo dei proventi della vendita di questi bond sono vincolati al singolo progetto, di cui devono essere evidenziati in modo trasparente gli obiettivi. Almeno una volta l’anno va poi rendicontato l’uso delle risorse ed è prevista anche una revisione di un ente esterno, chiamato a certificare i documenti e i target.
Green loan e obbligazioni per l’ambiente
Accanto ai green bond, esistono degli altri titoli obbligazionari, chiamati Sustainability-linked bond (in una sigla SLB), che non sono legati a un progetto particolare ma al contrario possono essere usati per sostenere una strategia generale, legata alle mete fissate dall’Agenda 2030 dell’Onu. Si tratta di strumenti di finanza sostenibile più flessibili che permettono di raggiungere obiettivi generali per l’ambiente, fissando i traguardi da centrare in un periodo definito di tempo, ad esempio il taglio delle emissioni di CO2 in un triennio o l’aumento del ricorso alle rinnovabili in 5 anni. Come i green bond, anche i Sustainability-linked devono garantire trasparenza e i target sono verificati da un ente terzo. Sempre sugli stessi principi si muovono inoltre i green loan e i Sustainability-linked-loan, prestiti verdi emessi da banche o da istituti finanziari nei confronti di aziende che presentano progetti con una finalità di sostenibilità ambientale, ad esempio la riqualificazione energetica di un edificio o il taglio degli sprechi di preziose risorse naturali.
Publiacqua e la finanza sostenibile
Anche le aziende di servizio, a controllo pubblico, hanno intrapreso questa strada verde. Publiacqua, il principale gestore idrico della Toscana, tra il 2020 e nel 2021 ha sottoscritto un nuovo due Sustainability linked loan, rispettivamente da 100 edi 180 milioni di euro che ha sostituito quello esistente di 100 milioni di euro, per finanziare lo sviluppo del servizio idrico in Toscana. L’obiettivo individuato riguarda la riduzione delle perdite d’acqua lineari, quello che in gergo è il rapporto tra il totale delle perdite e la lunghezza della rete dell’acquedotto. Se la meta sarà raggiunta ci sarà un doppio vantaggio: per l’ambiente, con l’ottimizzazione dell’uso della risorsa, ed economico con una riduzione degli interessi sul debito. Già nel 2020, Publiacqua ha approvato un Piano di Responsabilità sociale (CSR) con le linee guida da seguire nella gestione del servizio idrico per la crescita della comunità locale e il rispetto dell’ambiente.
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