L’etichetta dell’acqua potabile diventa ancora più trasparente, con il numero di indicatori più che raddoppiato per mettere sotto l’occhio di tutti la qualità e la sicurezza di questa preziosa risorsa: ai 18 parametri pubblicati finora dai gestori idrici, si aggiungono adesso altri 29 valori che vengono analizzati per legge e che così diventano accessibili anche al singolo cittadino.
Una novità introdotta da una delibera dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che ha recepito la direttiva europea 2020/2184 relativa alle acque destinate al consumo umano. Rispetto alle “fascette” dell’acqua in bottiglia (sottoposta a una normativa di tipo diverso), per quella che sgorga dal rubinetto l’utente ha la possibilità di accedere facilmente a una grande mole di informazioni dettagliate, che sono costantemente aggiornate e soprattutto riferite a una zona specifica delle rete acquedottistica.
I controlli
L’acqua potabile è infatti sottoposta ogni giorno a costanti controlli di qualità in diversi punti di campionamento, come previsto dal decreto legislativo n°31 del 2 febbraio 2001, in base a parametri microbiologici e chimici che garantiscono l’assenza di microrganismi pericolosi per la salute e di sostanze chimiche o inquinanti. Analisi che sono effettuate lungo tutta la filiera: dalla captazione della materia prima grezza alla potabilizzazione, fino agli impianti di stoccaggio e alla rete di distribuzione. L’obiettivo è ovviamente tutelare la salute pubblica.
L’etichetta dell’acqua potabile, che permette a ogni cittadino di verificare i valori dei principali parametri chimici, fisici e microbiologici, si arricchisce ora di nuovi elementi. Si va dalla torbidità ai metalli pesanti (come ferro, mercurio, cromo, piombo, nichel, rame), dalle sostanze derivanti da prodotti per l’agricoltura (glifosate e antiparassitari) ai potenziali inquinanti (ad esempio il tetracloroetilene) fino ai sottoprodotti della clorazione (clorito), che devono rientrare in rigidi limiti di legge.
Cosa comprende la nuova etichetta dell’acqua potabile
Finora i gestori idrici pubblicavano 18 indicatori di qualità, che oltre ai valori generali dedicati alle caratteristiche dell’acqua potabile (ph, alcalinità, durezza, residuo fisso), comprendono anche la concentrazione di diverse sostanze disciolte:
ammonio | arsenico | calcio | cloro residuo |
cloruro | conducibilità | fluoruro | magnesio |
manganese | nitrato | nitrito | potassio |
sodio | solfato |
I valori passati in rassegna ogni giorno durante le analisi sono molti di più. Per questo la direttiva dell’Arera ha incluso nella nuova etichetta dell’acqua potabile i seguenti parametri:
1,2-dicloroetano | alluminio | ampa (metabolita del glifosate) | antimonio | antiparassitari totali |
benzene | benzo-(a)-pirene | boro | cadmio | carbonio organico non volatile (npoc) |
cianuri | clorito | colore | cromo | epicloridrina |
ferro | glifosato | glufosinatoammonio | idrocarburi policiclici aromatici | mercurio |
nichel | piombo | rame | selenio | tetracloroetilene e tricloroetilene |
torbidità | trialometani | vanadio | vinile cloruro |
Dove leggere l’etichetta dell’acqua potabile
I gestori sono tenuti a pubblicare questi valori. Sul portale di Publiacqua, il gestore del servizio idrico integrato di 46 comuni tra Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, è possibile inserire l’indirizzo della propria utenza e accedere a tutte le informazioni: basta cliccare sulla sezione “Acqua e territorio – Intorno a te”. Nella scheda “Qualità” viene specificato da quale impianto di potabilizzazione è servita quella determinata zona e inoltre è pubblicato tutto il monitoraggio della qualità, ossia l’etichetta virtuale dell’acqua con l’elenco aggiornato dei 47 parametri, e il dettaglio dei limiti di legge.
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