Per aiutare le famiglie a basso reddito nel pagamento della bolletta dell’acqua è stato introdotto il bonus sociale idrico, una misura nazionale a cui si è poi aggiunto un bonus idrico integrativo previsto localmente dai singoli Comuni. Un sostegno concreto per le cosiddette “utenze deboli” in un momento in cui i costi energetici e l’aumento dei prezzi stanno mettendo in difficoltà sempre più persone.
Ma cos’è il bonus idrico detto anche, più semplicemente, bonus acqua? Prima di tutto non va confuso con un altro intervento governativo a cui è stato dato un nome simile (“bonus risparmio idrico”) che prevede sgravi fiscali per interventi su rubinetteria e sanitari al fine di limitare gli sprechi. Il bonus sociale idrico è invece un’agevolazione economica, prevista dalla legge e resa operativa da ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), destinata alle famiglie numerose o in condizioni di disagio economico e garantisce una riduzione della spesa per i consumi dell’acqua in bolletta. A essere precisi non si tratta solo di acqua del rubinetto, il pacchetto di misure dell’Autorità comprende anche il bonus elettrico e il bonus gas, che possono essere cumulati con quello relativo alla fornitura idrica.
Bonus sociale idrico, chi ne ha diritto e quali sono i requisiti Isee
I requisiti per accedere al bonus sociale idrico sono i seguenti:
• Nuclei familiari con indicatore Isee non superiore a 9.530 euro;
• Nuclei familiari con almeno 4 figli a carico e indicatore Isee non superiore a 20.000 euro;
• Nuclei familiari titolari di reddito di cittadinanza o di pensione di cittadinanza.
I bonus può essere richiesto sia dagli utenti titolari di una fornitura per il servizio di acquedotto a uso domestico residente, sia da chi è residente in un condominio.
A quanto ammonta il bonus sociale idrico
Il bonus sociale per l’acqua viene scalato direttamente dalla bolletta del servizio idrico, riducendo quindi il costo della singola utenza; nel caso di cittadini che risiedono in un condominio il bonus può essere erogato anche direttamente al soggetto beneficiario con assegno o bonifico. La normativa nazionale prevede la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua l’anno per ogni componente della famiglia anagrafica beneficiaria (pari a 50 litri per abitante al giorno). Si tratta della quantità minima, ritenuta indispensabile per soddisfare i bisogni fondamentali della persona. Quindi per un nucleo familiare composto da quattro persone il bonus acqua ammonta a 73 metri cubi l’anno.

Dunque il valore dell’aiuto economico, a differenza delle agevolazioni per luce e gas, non è uguale in tutta Italia, visto che le tariffe della bolletta dell’acqua variano a seconda della zona territoriale in cui si trova la fornitura del soggetto beneficiario. Per calcolare l’ammontare in euro del bonus acqua, gli utenti devono verificare i costi sul sito del proprio gestore idrico, moltiplicando il valore di 18,25 metri cubi per il numero dei componenti della famiglia e per la somma delle quote variabili agevolate per acquedotto, fognatura e depurazione. Inoltre è possibile contattare il call center dello Sportello per il consumatore Energia e Ambiente di ARERA al numero verde 800 166 654.
Bonus sociale idrico, come richiederlo
Chi rispetta i requisiti non deve fare più domanda per accedere all’agevolazione tariffaria: dal 1° gennaio 2021 il bonus acqua viene riconosciuto in modo automatico alle famiglie a cui spetta. Se infatti si è già in possesso di un’attestazione Isee che rientra nei limiti indicati, l’Inps invierà direttamente al “Sistema Informativo Integrato” – ovvero alla banca dati delle forniture di acqua, gas e elettricità – i dati essenziali ad effettuare le verifiche e consentire di erogare automaticamente il bonus sociale idrico alle famiglie che ne hanno diritto.

Ma attenzione, per attivare la procedura e avere il bonus acqua, così come i bonus gas e elettricità, è necessario avere un’attestazione Isee in corso di validità, in caso contrario bisogna presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) rivolgendosi gratuitamente a un patronato, a un centro di assistenza fiscale oppure compilandola autonomamente e inviandola sul sito dell’Inps.
Cos’è il bonus sociale idrico integrativo per l’acqua potabile
Oltre al bonus sociale idrico nazionale previsto dall’ARERA, esiste un bonus sociale integrativo, aggiuntivo rispetto al bonus acqua per abbattere il costo della bolletta, previsto dai Comuni ed Enti Locali, che può comportare un ulteriore beneficio economico per i cittadini e le famiglie a basso reddito. Per quel che riguarda il bonus idrico integrativo toscano, le agevolazioni tariffarie regionali sono disciplinate dall’Autorità Idrica Toscana e rese possibili dalla creazione di un fondo di solidarietà erogato a ciascun Comune e messo a disposizione degli aventi diritto.
I Comuni e gli Enti Locali individuano le utenze destinatarie del bonus mediante bandi ad hoc e stilano specifiche graduatorie, sempre realizzate sulla base dell’Isee delle famiglie richiedenti. Gli Isee per il bonus sociale integrativo variano da Comune a Comune e possono essere superiori rispetto a quello valido per il bonus nazionale. Per quanto riguarda i 46 comuni tra le Province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo in cui il servizio idrico integrato è affidato a Publiacqua, durante il 2019 le famiglie richiedenti sono state 7.351 con un importo emesso pari a 2.075.509 euro. L’anno scorso i nuclei familiari sono saliti a 8.140 con l’erogazione di 2.178.028 euro.
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