Un piano B pronto a scattare nel caso di eventi imprevisti, calamità naturali o malfunzionamenti. Anche i sistemi informatici devono essere messi in sicurezza da possibili rischi. Sempre più aziende si stanno dotando di un piano di recupero dei dati e delle applicazioni in caso di emergenza, quello che i tecnici chiamano disaster recovery plan, e una delle strategie più innovative è l’utilizzo di soluzioni cloud. In parole povere il data center, la “sala macchine” di un’azienda e il cuore pulsante della parte operativa che conserva dati preziosi e software indispensabili, viene “duplicato” in un altro sito, anche a migliaia di chilometri di distanza, e aggiornato tramite internet.
La digitalizzazione delle imprese comporta infatti la necessità di progettare tecniche per garantire una continuità operativa nel caso di black out del sistema, cyber attacchi o danni alle attrezzature informatiche. Il principale gestore idrico integrato della Toscana ha sviluppato un disaster recovery plan, scegliendo proprio la soluzione del cloud.
Cloud per il disaster recovery di Publiacqua
Grazie alla partnership con una società leader nel settore, VMware, il data center di Publiacqua può contare su un “gemello cloud”. Tutta la parte di dati, software e applicazioni legate alla gestione operativa del servizio, dal telecontrollo degli impianti ai programmi usati nei laboratori di analisi, è stata replicata su una piattaforma in remoto. Per essere più precisi si parla di sincronizzazione: l’aggiornamento delle informazioni tra la sala dati fiorentina e il suo doppione web è simultaneo e costante, in tutta sicurezza.

Così facendo si va oltre al semplice back-up. La piattaforma cloud è sempre attiva, sempre aggiornata e sempre pronta a entrare in azione sostituendosi al data center originale, se quest’ultimo avesse qualche problema di funzionamento. Nel caso di eventi avversi, come guasti tecnici e danni per calamità naturali, è possibile tornare operativi in un breve lasso di tempo perché esiste non solo una copia di recupero, ma anche un sistema in cloud che può prendere il posto dell’originale. Per dirlo in parole povere, viene sostituito il cervello e il resto dell’organismo continua a lavorare normalmente sotto la guida del nuovo sistema centrale.
I vantaggi della soluzione cloud
Oltre a garantire una buona efficienza e un tempo limitato per il ritorno all’operatività completa, la soluzione cloud prevista da un disaster recovery plan permette un risparmio economico. Il data center da usare in caso di disastro non viene costruito da zero – con un notevole dispendio di tempo e soldi – bensì replicato a distanza grazie al web e a un complesso sistema di macchine virtuali gestite da aziende specializzate, che garantiscono la sicurezza delle informazioni.
Un percorso di trasformazione digitale, attraverso tecnologie innovative, tutt’altro che banale e che, nel caso di Publiacqua, ha richiesto un anno e mezzo di lavoro. Un lasso di tempo necessario, ad esempio, per analizzare l’impatto sul business aziendale di una interruzione della produzione e nell’erogazione dei servizi, individuare la soluzione Disaster Recovery idonea, progettare quindi l’architettura della piattaforma e, processo ancora in corso, una fase operativa di protezione dei singoli servizi e sistemi (che ha previsto anche test di Disaster Recovery e simulazioni di disastro), tutto questo, naturalmente, assicurando il rispetto delle norme sulla privacy dei dati.
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