La lotta agli sprechi non va in ferie. L’estate, periodo per eccellenza per compiere viaggi più o meno lunghi, è la stagione in cui il consumo idrico tende ad aumentare, soprattutto nelle mete di villeggiatura. Caldo intenso, alto numero di presenze nelle località turistiche, maggiore utilizzo di piscine e irrigazione di giardini sono tutti fattori che, se non gestiti con oculatezza, possono causare un notevole sperpero di risorse. Ecco perché anche in vacanza è importante risparmiare acqua, con semplici gesti quotidiani, e seguire norme di comportamento attente all’ambiente.
Secondo l’UNEP (United Nations Environment Programme, il Programma ambientale dell’ONU), senza adeguate iniziative di transizione ecologica entro il 2050 il turismo potrebbe far crescere l’impiego di acqua del 152%, quello di energia del 154%, le emissioni di gas serra del 131% e la produzione di rifiuti solidi del 251%. Certamente sono necessarie soluzioni strutturali, tuttavia il singolo può dare nel suo piccolo un aiuto.
Prima di partire: chiudere il rubinetto centrale dell’acqua
È un’azione semplice che può evitare problemi significativi e bollette salate. Quando si parte per un viaggio, è bene assicurarsi di aver chiuso il rubinetto centrale dell’acqua, proprio come facciamo con il gas. Questo accorgimento non soltanto previene inutili dissipazioni in caso di micro-perdite, rotture di tubi o guasti all’impianto domestico, ma può impedire danni seri all’abitazione e al vicinato.
Una piccola perdita, in periodi di prolungata assenza da casa, può diventare un grande problema al ritorno. Una conduttura che cede, una guarnizione che si rompe o un elettrodomestico difettoso (ad esempio una lavastoviglie o un addolcitore dell’acqua) possono infatti causare allagamenti con conseguenze costose. Chiudendo la valvola generale, quella a monte del contatore dell’acqua, si prevengono sgradite sorprese al rientro.
Scegliere alloggi eco-friendly
Secondo le stime internazionali, un turista utilizza da tre a quattro volte più acqua rispetto a un residente. In Italia l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha calcolato che i turisti presenti sul territorio nazionale nel 2022 hanno contribuito in media a un consumo giornaliero pari a 4 litri di acqua potabile per ogni abitante equivalente.
Esistono però delle possibili soluzioni. Uno studio dell’International Tourism Partnership ha mostrato come le attività ricettive con pratiche “green” possono arrivare a usare fino al 50% in meno di risorsa idrica. Dal lato del turista è quindi importante scegliere hotel, campeggi, agriturismi, B&B o sistemazioni che adottano pratiche eco-friendly per diminuire l’impatto ambientale della vacanza, risparmiare energia e acqua. A garanzia di tale impegno, esistono certificazioni internazionali che attestano la sostenibilità delle strutture turistiche.

Come risparmiare acqua in hotel: attenzione agli asciugamani
Sempre più alberghi sono attenti all’ambiente e sensibilizzano i clienti in questo campo. Un esempio comune è il cartoncino da appendere alla porta per segnalare quando non è necessario effettuare le pulizie giornaliere dell’alloggio. Per risparmiare acqua, in vacanza, un altro aspetto riguarda il cambio della biancheria, in particolare degli asciugamani.
Sono numerosi gli hotel che invitano a lasciarli appesi negli appositi sostegni se non si desidera che il personale delle pulizie li faccia finire in lavatrice. Sfruttare questa opportunità aiuta a risparmiare acqua. Uno studio dell’EPA, l’agenzia USA per la protezione dell’ambiente, sostiene che evitare la pulizia di teli e accappatoi ancora in buono stato può abbattere il prelievo di acqua, energia e il costo del lavoro per il lavaggio di circa un quinto. Le lavanderie sono infatti la seconda voce di consumo idrico in alberghi e resort, dopo l’uso di docce e servizi igienici da parte degli ospiti.
I gesti quotidiani per risparmiare acqua non vanno in vacanza
In ferie è giusto concedersi momenti di relax, senza però dimenticare le buone pratiche adottate a casa durante tutto il resto dell’anno. Quindi in vacanza valgono i consueti consigli per risparmiare acqua e limitare gli sprechi con piccoli ma importanti gesti quotidiani. La regola d’oro, in particolare, è evitare lo scorrimento inutile e chiudere il rubinetto mentre ci si insapona le mani, il corpo e i capelli, oppure durante la rasatura.
Stando ai calcoli dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), se lasciamo l’acqua aperta durante il lavaggio dei denti facciamo finire nello scarico fino a 30 litri, contro il litro e mezzo che utilizzeremmo fermando il flusso. Allo stesso modo preferire brevi docce abbatte il consumo: per un bagno in vasca servono fra i 100 e i 160 litri di acqua, mentre per una doccia di 5 minuti se ne impiegano al massimo 40 litri, ancora meno se si chiude il rubinetto quando ci si insapona.

L’acqua “invisibile” nel piatto
Oltre a quella che viene usata direttamente, consumiamo “acqua virtuale”, ossia la risorsa necessaria a realizzare prodotti e cibo. Il risparmio idrico passa quindi dalla tavola. Non solo è fondamentale contenere gli sprechi, ma anche scegliere alimenti locali e di stagione, a maggior ragione quando si è al ristorante, limitando – quando possibile – il ricorso a pietanze ad alto impatto ambientale.
Per esempio, la produzione di 150 grammi di carne di manzo richiede circa 2.400 litri d’acqua, mentre una dieta basata su cibi di origine vegetale riduce l’impronta idrica di 2.300 litri al giorno. Inoltre, frutta e verdura sono ricchi di acqua e combattono la disidratazione causata dal caldo. Adottare scelte alimentari più consapevoli, pure in vacanza, significa quindi contribuire concretamente alla tutela delle risorse e dell’ecosistema.
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