Meglio un’acqua ricca o povera di sodio? Fa bene alla salute? Ci sono dei valori limite? Il sodio è presente nell’acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa? I dubbi comuni legati a questo elemento, uno dei più diffusi sulla crosta terrestre di cui costituisce il 2,83%, sono davvero tanti. Facciamo un po’ di chiarezza.
Cos’è il sodio, dove si trova e a cosa serve
Il sodio, elemento chimico indicato con il simbolo Na che fa parte dei metalli alcalini, si trova in percentuali abbondanti nei composti naturali. Iprincipali sono il cloruro di sodio (ossia il sale roccioso), il carbonato di sodio, il borato di sodio, il nitrato e il solfato di sodio. I sali di sodio sono molto solubili in acqua e vengono rilasciati dalla crosta terrestre nelle profondità dei mari, nei fiumi e nei laghi. Il sodio è inoltre uno dei minerali maggiormente presenti nell’organismo umano, in media 92 grammi, contenuti per la gran parte nel sangue, nelle ossa, nel tessuto connettivo e nelle cartilagini.
Nelle giuste dosi risulta essenziale per una buona salute dell’organismo, perché regola il passaggio dei fluidi dentro e fuori le cellule, riveste un ruolo rilevante nella regolazione naturale del pH del sangue e anche nella trasmissione degli impulsi nervosi. Dunque svolge un’azione fondamentale per ossa, muscoli, sistema circolatorio e nervoso. Inoltre è importante reintegrare questo sale minerale nel caso scenda sotto alcuni livelli, pertanto gli esperti consigliano di bere se si è sudato molto o praticato un’intensa attività fisica.
Cosa significa acqua povera o ricca di sodio: i valori limite
Prima di tutto va chiarito che il sodio è presente nell’acqua di qualsiasi tipo, sia in quella potabile del rubinetto, sia nelle oligominerali o nelle minerali in bottiglia: i valori della concentrazione di sodio possono oscillare, da un alto a un basso contenuto, ma la quantità di questo elemento non è mai pari a zero. Si parla quindi di acque ricche o povere di sodio. In particolare:
- Un’acqua ricca di sodio (ipertonica o sodica) ha una concentrazione di sodio superiore ai 200 milligrammi per litro;
- Un’acqua a basso contenuto di sodio (detta anche iposodica) ha un valore di sodio entro i 20 milligrammi per litro.
Come controllare il valore del sodio dell’acqua potabile del rubinetto
Il decreto legislativo 18/2023, che detta le regole in materia di acque potabili per il consumo umano, include il sodio tra i cosiddetti “parametri indicatori” che devono essere rilevati dalle analisi per la qualità dell’acqua del rubinetto. Le concentrazioni di questo elemento, infatti, possono denotare una variazione delle caratteristiche organolettiche. Il valore massimo consigliato dalla legge per il sodio è di 200 milligrammi per litro.
Questi parametri – che variano in base al territorio – possono essere controllati da ogni cittadino, grazie ai dati pubblicati dai singoli gestori idrici che sui loro portali mettono a disposizione l’etichetta dell’acqua. Oltre al sodio sono riportati i valori di altri 46 indicatori, con la concentrazione delle sostanze disciolte, dal calcio al magnesio fino al cloro.
Fa bene o fa male alla salute: quanto sodio assumere al giorno?
Siamo dunque arrivati alla questione più dibattuta. L’acqua ricca (o povera) di sodio fa male o bene alla salute? Come sempre, quando si parla di benessere, non esiste una risposta univoca, perché dipende dalle condizioni individuali. Detto questo, le acque con un contenuto più elevato di sodio sono solitamente consigliate per chi deve reintegrare sali minerali, ad esempio dopo aver perso molti liquidi a seguito di un’attività sportiva con abbondante sudorazione. Per osmosi, il sodio favorisce il trasferimento dell’acqua contenuta nelle cellule verso il sangue, aumentando così la pressione arteriosa e il filtraggio renale, oltre a influire sulla ritenzione idrica. Al contrario l’acqua povera di sodio, a livello generale, è consigliata in caso di ipertensione, ritenzione idrica e problemi renali, e ha un effetto diuretico.
Non c’è totale consenso tra gli esperti sulla quantità minima giornaliera di sodio. Come spiega il Ministero della Salute, è stato stimato che l’assunzione totale di 120-400 milligrammi di sodio al giorno soddisferebbe il fabbisogno di bambini e adolescenti, mentre 500 milligrammi quello degli adulti. Diminuire le dosi di sale invece è ormai una prassi consolidata per il trattamento di patologie cardiovascolari e della pressione alta. La quantità giornaliera di sodio consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non supera i 2 grammi al giorno, tra quello già presente negli alimenti e quello aggiunto, un valore che corrisponde a circa un cucchiaino di sale da cucina (5 grammi). Possiamo ben capire che su questo aspetto incide soprattutto il regime alimentare.
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