Corridoi angusti, scale ripide rese scivolose dall’umidità, spazi ristretti che consentono il passaggio di una persona alla volta e complicano i soccorsi in caso di infortuni. Entrare nell’infrastruttura di una diga, lungo i percorsi di servizio che permettono di monitorare costantemente lo “stato di salute” degli sbarramenti in calcestruzzo, implica delle precauzioni per evitare il rischio di incidenti sul lavoro. È necessario quindi studiare soluzioni ad hoc perché sia garantita l’incolumità di chi sorveglia le grandi casseforti d’acqua. Un esempio di come si possa mettere in sicurezza ambienti di questo tipo è rappresentato dalla diga della Calvanella, il lago artificiale da 322 mila metri cubi realizzato nel territorio comunale di Fiesole (Firenze) che serve l’impianto di potabilizzazione dell’Olmo. Publiacqua, che gestisce l’invaso dal 1° gennaio 2022, ha individuato una serie di dotazioni per tutelare gli operatori impegnati nelle ispezioni di routine.
Le soluzioni studiate per la diga della Calvanella
Barelle ripiegabili, ma anche un insieme di corde, moschettoni e carrucole, che ricorda un po’ l’attrezzatura usata dagli scalatori: il sistema ideato per il lago fiesolano mira a ridurre il rischio di infortuni e contemporaneamente offre un equipaggiamento adatto al primo soccorso. Gli addetti accedono ai percorsi di servizio della diga della Calvanella da una botola presente sul camminamento e, dopo una scaletta verticale a pioli, imboccano una ripida gradinata in cemento da 120 scalini, che li porta fino a uno stretto corridoio, 15 metri più in basso dell’accesso, nella “pancia” della struttura. Qui vengono effettuate, di norma ogni settimana, le verifiche sulla situazione dello sbarramento in cemento armato, secondo quanto previsto dalla normativa.
L’insidia principale è rappresentata proprio dall’umidità, che rende le superfici sdrucciolevoli e aumenta il rischio di cadute. Contro questa eventualità, lungo tutta la scala è stato fissato un corrimano, per un totale di 44 metri. L’operatore, con indosso un’imbracatura anticaduta, si assicura tramite un moschettone alla carrucola che si muove lungo il passamano e può così iniziare la discesa in sicurezza. Il sistema di “blocco” scatta nel caso in cui l’addetto scivoli o perda l’equilibrio.
L’altra dotazione riguarda le procedure a seguito di infortunio. L’ampiezza ridotta del corridoio e del vano delle scale non permette infatti l’accesso con le lettighe normalmente impiegate dal 118. Così si è pensato di attrezzare l’impianto con una particolare barella pieghevole in Pvc, facilmente trasportabile fino al luogo dell’incidente. Inoltre sul soffitto di tutto il percorso è stato installato un binario, che tramite carrucole e funi, permette di sollevare la barella e tirarla su fino alla botola. Questa soluzione consente perciò di velocizzare i soccorsi. La prima regola infatti è di non agire da soli: le verifiche di routine nella diga della Calvanella vengono svolte da una squadra composta da almeno tre persone. Una soltanto scende fino al corridoio nella parte inferiore della struttura (quello che in gergo viene chiamato “canale asse diga”), un’altra resta all’inizio, l’ultima rimane all’esterno.
Sicurezza sul lavoro, tecnologia e formazione
Attrezzatura specifica, tecnologia e formazione. Sono i tasselli fondamentali della sicurezza sul lavoro. Per la diga della Calvanella, i venti addetti che si occupano dell’infrastruttura sono interessati da corsi periodici incentrati sulle norme di comportamento e su come usare le specifiche dotazioni dell’impianto. Publiacqua dal 2022 ha inoltre iniziato a introdurre tra il personale operativo l’app “Uomo a terra”, che grazie a un braccialetto collegato allo smartphone avvisa la centrale in caso di urti violenti o immobilità prolungata.
Nella struttura aziendale dedicata alla sicurezza sul lavoro (OPS – Officina prevenzione sicurezza), oltre alla riproduzione “fisica” e fedele degli ambienti operativi, sono sfruttate le potenzialità delle innovazioni tecnologiche, come l’uso di visori di realtà virtuale o simulatori di guida sicura. Negli ultimi tre anni oltre 500 operatori sono stati coinvolti in più di 1.800 ore di formazione. Un impegno che ha consentito nel 2022 di registrare il dato più basso dell’intera storia di Publiacqua per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro: 7 in tutto, contro i 9 dell’anno precedente. In quattro casi si è trattato di incidenti stradali (due nel percorso casa-lavoro e gli altri due durante spostamenti di servizio) e in tre episodi di inciampi e cadute con conseguenze di lieve entità.
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