L’acqua potabile è un bene prezioso e lo è ancora di più durante l’estate, quando le piogge diminuiscono e, contemporaneamente, cresce la domanda per usi irrigui, domestici e per scopi ricreativi: riempire una piscina è uno di questi, ma l’impiego della risorsa dell’acquedotto pubblico è previsto solo in casi specifici. Per favorire il risparmio idrico e disincentivare sprechi esistono norme, obblighi e divieti. L’Autorità Idrica Toscana (AIT), l’ente pubblico che ha funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività del servizio idrico integrato sul territorio regionale toscano, ha fissato le regole per ridurre e razionalizzare i consumi.
Si può riempire la piscina privata con l’acqua dell’acquedotto?
Le linee guida sono contenute nel regolamento regionale approvato con decreto del direttore generale numero 32 del 23/3/2021. L’atto vieta di riempire o rabboccare con l’acqua potabile dell’acquedotto le piscine private, ossia quelle non aperte al pubblico. La prescrizione si applica a tutte le strutture non accessibili da utenti esterni o non adibite ad uso collettivo.
Il divieto riguarda non soltanto le piscine in muratura, ma anche fuori terra, smontabili e gonfiabili e di qualunque dimensione, come gli impianti installati nei giardini privati o nelle aree comuni dei condomini: pure in queste situazioni non si può usare l’acqua potabile dell’acquedotto. Per chi non rispetta le regole sono previste sanzioni che vanno da 100 a 600 euro. Il personale dell’Autorità Idrica Toscana insieme alle forze dell’ordine svolge periodicamente controlli su tutto il territorio regionale.

Riempire la piscina con acqua di pozzo o autobotti
Per le piscine private, non aperte al pubblico, sono previste delle alternative: la prima è l’acqua proveniente da sorgenti o pozzi privati, regolarmente denunciati alla Regione Toscana. Se l’impianto ha un consumo annuo fino a 350 metri cubi (soglia innalzata a 700 metri cubi per le abitazioni non collegate all’acquedotto) è sufficiente aver inoltrato una denuncia di esistenza del prelievo e, in zone particolari, essere in possesso di un’autorizzazione.
Altrimenti è possibile ricorrere a forniture tramite autobotti autorizzate, acquistando acqua potabile dal gestore. È fondamentale conservare la documentazione fiscale, la fattura e il documento di trasporto, da mostrare in caso di controlli. Solo nel 2023, in Toscana, sono state oltre 400 le verifiche sul corretto ricorso all’acqua potabile, effettuate grazie alla collaborazione tra AIT e Carabinieri Forestali. Nel 42,5% dei casi sono state accertate irregolarità con 170 illeciti amministrativi contestati, per un ammontare complessivo di 182.000 euro di sanzioni.

Le regole per le piscine a uso pubblico
La situazione cambia per gli impianti aperti agli utenti esterni e ai clienti, come piscine per la balneazione estiva, sportive, di alberghi, agriturismi, strutture ricettive, centri benessere e di attività turistiche, per le quali è possibile richiedere una deroga all’utilizzo di acqua potabile dell’acquedotto per riempire le vasche. È però necessario seguire un iter per concordare le modalità e i tempi di riempimento con il gestore del servizio idrico integrato.
Il primo passo è compilare il modulo messo a disposizione online dal gestore (qui il modello di Publiacqua), che dovrà dare risposta entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta. L’utilizzo dell’acqua potabile della rete cittadina potrà essere concesso esclusivamente se vi è sufficiente disponibilità di risorsa e al massimo per un anno. Poi sarà necessaria un’ulteriore richiesta. L’erogazione è comunque sospesa nel caso siano emanate ordinanze comunali contro gli sprechi idrici o in presenza della dichiarazione di emergenza idrica da parte della Regione, fino al termine della validità dei provvedimenti.
Nel documento, tra le altre informazioni, vanno dichiarati il mese in cui è previsto il riempimento, le dimensioni della vasca e la stima dei metri cubi necessari per le operazioni di riempimento e per i successivi rabbocchi. Sulla tubatura che rifornisce la piscina è obbligatorio installare un contatore per conteggiare la quantità di acqua impiegata.
Per le piscine a uso pubblico, Publiacqua consiglia di effettuare il riempimento prima della stagione estiva, a maggio, quando le richieste di risorsa idrica per queste operazioni sono ancora limitate e di prevedere i rabbocchi durante le ore notturne (quando i consumi domestici sono minori), per minimizzare i disagi sulla rete.
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