Controllata, di alta qualità e a buon mercato rispetto agli altri Paesi europei. Nonostante questo gli italiani continuano a non fidarsi: quasi la totalità afferma di adottare comportamenti sostenibili, ma meno di 3 cittadini su 10 bevono regolarmente l’acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. A pesare su questa decisione è soprattutto il timore sulla sicurezza della risorsa idrica, quando invece il nostro Paese è uno tra i primi nell’Ue per qualità. Scarsa poi la conoscenza dell’effettivo “peso” economico della bolletta idrica e dei settori che vengono finanziati con le tariffe. Sono alcuni dei 10 paradossi sull’acqua potabile passati in rassegna dal Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, di cui è stata presentata un’anteprima.
Il volume, alla quarta edizione, è stato realizzato dall’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia creata nel 2019 da The European House – Ambrosetti, con l’obiettivo di rappresentare l’intera filiera idrica, dai gestori di rete a chi eroga il servizio, dal settore agricolo a quello industriale fino a chi mette a disposizione la tecnologia. Dall’indagine effettuata nel settembre scorso su mille cittadini, scelti all’interno di un campione rappresentativo del panorama nazionale, emergono luci e ombre sulla percezione di questo settore.
Cambiamento climatico: un’emergenza percepita come lontana
Tra quelli che gli autori definiscono “paradossi”, i primi riguardano il cambiamento climatico e gli effetti sull’approvvigionamento di acqua potabile. Secondo l’indagine, il climate change inizia a essere considerato un’emergenza (è valutato dagli intervistati come la terza priorità in Italia dopo i problemi economici e di occupazione e quelli relativi alla sanità), eppure è ancora percepito come lontano dal proprio territorio. Se si guarda all’ambito locale la questione climatica scivola infatti al quarto posto fra i temi segnalati dai cittadini, sorpassata dalla carenza di infrastrutture e dalla gestione della mobilità.
Sebbene il 2022 sia stato un annus horribilis per il clima, e gli italiani ne siano consapevoli, la stragrande maggioranza degli intervistati si dichiara meno preoccupata per l’aumento dei fenomeni meteo estremi rispetto ai 12 mesi precedenti. I numeri però parlano chiaro. Il 2022 è stato l’anno più caldo della storia italiana, con un aumento delle temperature di 2,7 gradi rispetto alla media, accompagnato da un calo delle precipitazioni e contemporaneamente a una crescita dei fenomeni atmosferici estremi. Una vera e propria emergenza anche per siccità sempre più frequenti e prolungate, che mettono a rischio le riserve idriche. A questo ritmo – dice il Libro bianco 2023 – i flussi idrici in Italia crolleranno del 40% entro il 2080.
Bere dal rubinetto: paradossi dell’acqua potabile
Dall’indagine emerge poi che il 96,3% degli italiani si impegna a mettere in pratica, sempre o talvolta, comportamenti sostenibili per ridurre l’impatto ambientale, ma il consumo dell’acqua del rubinetto resta fermo al palo, senza variazioni di rilievo rispetto all’anno precedente. Solo il 29,5% dice di sceglierla per il costo ridotto, i controlli di sicurezza e la praticità della soluzione. La maggioranza dei cittadini dunque preferisce quella “confezionata”. Non una novità, visto che l’Italia rimane il primo paese in Europa per consumo pro capite di acqua in bottiglia.
Vanno controcorrente i giovani, con il 60% degli under 30 che beve già senza timori l’acqua degli erogatori e dei fontanelli pubblici. Ad allontanare gli italiani del rubinetto sono soprattutto le (false) preoccupazioni legate alla qualità dell’acqua: il 42,6% ha il timore che non sia sicura e controllata, mentre il 37,8% dice di non gradirne il sapore. In realtà, se andiamo a vedere i dati di Eurostat, l’acqua potabile in Italia è una delle migliori nel Vecchio continente e l’85% della risorsa proviene da falde sotterranee. Se si prendono in considerazione i dati divisi per macroarea, nel Nord-est si registra la maggiore fiducia nella qualità dell’acqua del rubinetto, dove quasi 9 cittadini su 10 la considerano di livello alto o medio. Una percentuale che per le regioni del centro è all’80%.
Il falso mito sul costo: l’acqua potabile in Italia è tra le meno care d’Europa
Un altro dei paradossi dell’acqua potabile riguarda i consumi. Il 72% delle persone sottostima il reale consumo d’acqua pro capite a livello nazionale (pari a 220 litri a testa al giorno), allo stesso tempo 9 italiani su 10 sovrastimano il costo della bolletta. L’88,4% non conosce il costo unitario dell’acqua e lo ritiene il più delle volte troppo alto, tuttavia tra questi più della metà non è al corrente delle agevolazioni tariffarie o del bonus sociale idrico. Non tutti poi sono consapevoli dei servizi che vengono finanziati con le tariffe idriche, dalla distribuzione alla depurazione fino al sistema fognario.
Se andiamo ad analizzare le cifre, riportate nell’anteprima del Libro Bianco 2023, scopriamo che l’Italia è uno dei Paesi Europei dove l’acqua costa meno (in media 2,10 euro al metro cubo). Si spende una cifra minore solo in Bulgaria, Romania e Grecia, mentre le nazioni dove la tariffa è più salata sono la Danimarca (9,3 euro al metro cubo), la Finlandia (5,5 euro) e il Belgio (5,4 euro), stando ai dati di EurEau 2023. In Germania si spendono 5 euro, nei Paesi Bassi 4,3 euro, in Francia quasi il doppio del Belpaese.
Contatori intelligenti
Sul fronte degli strumenti per il risparmio idrico vengono sottovalutati gli effetti positivi dei sistemi di smart metering, contatori intelligenti che consentono la telelettura a distanza dei consumi e il monitoraggio anche per individuare eventuali perdite occulte. Semplici soluzioni tecnologiche che consentono di massimizzare le prestazioni, l’efficienza energetica, riducendo parallelamente i costi. Se guardiamo però allo stato dei fatti, in Italia la metà dei contatori è vecchia, ha più di 20 anni, e un numero elevato di utenti non è dotato di sistemi di misurazione.
Secondo le stime riportate nell’anteprima del Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, ogni contatore intelligente in più installato permette di generare un risparmio per il sistema Paese di 100 euro l’anno, risparmiando 21,3 metri cubi ogni 12 mesi, grazie a misurazioni più precise e alla prevenzione delle frodi. Se tutte le abitazioni ne fossero dotate, si risparmierebbero 2,4 miliardi di euro l’anno e 513,3 milioni di metri cubi d’acqua. I dettagli del Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia” saranno presentati il 22 marzo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, insieme al Blue Book di Utilitalia, la federazione delle aziende che operano nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas.
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