Non una pagella con buoni e cattivi voti, ma uno strumento per rendere più inclusive le società italiane di servizi pubblici. È questo l’obiettivo del D&I Index (Diversity & Inclusion index), un indicatore che aiuterà le imprese a monitorare l’applicazione degli impegni sulla diversità e inclusione al proprio interno, individuando i risultati conquistati e gli ambiti su cui investire per migliorare ancora. Parità di genere ai diversi livelli lavorativi, policy di selezione del personale per prevenire ogni forma di discriminazione, azioni di welfare per i dipendenti, trasparenza delle procedure: sono solo alcuni degli aspetti presi in considerazione dall’indice.
Il progetto è stato lanciato da Utilitalia, la federazione delle aziende italiane che operano nei servizi pubblici di acqua, energia, gas e ambiente, in collaborazione con l’Università degli studi di Milano-Bicocca e Cerved, che dal punto di vista tecnico hanno messo a punto questo “termometro” dell’inclusività. La sfida è stata appunto individuare KPI (key performance indicators) qualitativi e quantitativi: valori misurabili in modo standardizzato per creare una metrica univoca e scattare una fotografia oggettiva della situazione nelle diverse realtà del Paese. I primi dati, frutto di un’indagine pilota su un campione rappresentativo di gestori, indicano un quadro molto eterogeneo che varia a seconda dei territori e soprattutto delle dimensioni aziendali.
Il Patto “La Diversità fa la Differenza”
Il percorso che ha portato alla nascita del D&I Index è partito nel 2019 con la firma del Patto “La Diversità fa la Differenza”, al quale hanno aderito ad oggi 42 utilities. L’accordo prevede un programma comune composto di tre principi generali e da sette conseguenti impegni per promuovere politiche di diversità e inclusione, che sono stati “misurati” dal nuovo indice.
In particolare i tre principi fondamentali sono i seguenti:
- La diversità rappresenta un valore
- La diversità produce valore aggiunto
- La diversità produce valore sul territorio
Queste tre dichiarazioni di intenti si traducono poi in sette impegni concreti, che riguardano in particolare: le politiche inclusive a partire dal vertice gestionale fino ad arrivare a tutti i livelli dell’organizzazione; le policy di selezione del personale con finalità anti-discriminazione; il welfare aziendale e la conciliazione tra i tempi della vita personale e quelli del lavoro; politiche oggettive e trasparenti per le procedure di valutazione del personale, la premialità e gli avanzamenti di carriera; la formazione continua; il monitoraggio dei dati legati ai temi di Diversity & Inclusion; la comunicazione e la rendicontazione di sostenibilità.
D&I Index: i primi risultati dell’indice sulla diversità e inclusione
L’indicatore consentirà di monitorare periodicamente le dinamiche delle politiche inclusive nelle imprese che si occupano di servizi pubblici grazie alla nascita di un osservatorio specifico, promosso da Utilitalia in collaborazione con Fondazione Utilitatis e Centro studi aziendali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il punto di partenza è rappresentato dai dati del questionario pilota inviato a un campione rappresentativo di 30 aziende durante il 2022. I risultati, presentati a Roma il 15 novembre 2023 durante il convegno “Dinamiche D&I nelle Utilities Italiane”, serviranno a perfezionare lo stesso indice oltre che a segnalare alle singole imprese gli aspetti su cui concentrare le azioni future di miglioramento.
Secondo l’indagine che si riferisce a dati del 2021 , le donne fanno parte degli organi amministrativi nella quasi totalità delle società sottoposte alla survey (e in alcuni casi superano il 30% dei componenti), ma non rivestono deleghe esecutive. Scarsa poi la presenza nei Consigli di amministrazione di membri di origine straniera o con esperienza internazionale. 9 aziende su 10 hanno una specifica policy di selezione del personale per prevenire le discriminazioni, anche se – probabilmente a causa di dinamiche di settore – nell’organico è preponderante il genere maschile. 6 su 10 hanno attivato percorsi di formazione connessi alle tematiche di sostenibilità, diversità e inclusione, altro aspetto preso in considerazione dall’indice D&I.
Tra gli aspetti su cui lavorare ancora il sostegno alla genitorialità (congedi parentali integrativi, contributi asilo e baby sitter) soprattutto nelle realtà più piccole, il monitoraggio annuale del diversity management, e l’ampliamento delle politiche aziendali di D&I anche al di fuori dei temi legati alla sicurezza sul lavoro, ai diritti dei lavoratori, alla salute e al benessere dei dipendenti.
L’impegno di Publiacqua per l’inclusione
Dal 2021 Publiacqua ha avviato il progetto “Revolutionary road – un cammino tra diversità e inclusione”, nel quale sono state raccolte le varie azioni che la società porta avanti in questo campo. Alcune arrivano da lontano, come ad esempio le iniziative di welfare aziendale, le visite di prevenzione e gli screening gratuiti per il personale e i contributi per chi ha figli, dal bonus asilo nido fino alla novità dei voucher per i centri estivi. Tra i risultati più recenti la nomina di una Diversity manager, la pubblicazione della policy di Diversity and Inclusion e la creazione di corsi di formazione online, destinati a tutti i dipendenti, dedicati al linguaggio inclusivo grazie al coinvolgimento di una neurolinguista.
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