Una grande distesa d’acqua, 5 chilometri quadrati di estensione e una capacità di 69 milioni di metri cubi, che garantiscono l’approvvigionamento idropotabile per oltre un milione di persone. Per raccontare la storia del lago di Bilancino, il maggiore invaso artificiale della Toscana, dobbiamo tornare indietro di oltre 60 anni, quando fu individuata la collocazione della diga, pensata per mettere al riparo la piana di Firenze, Prato e Pistoia dal rischio di siccità.
Questa infrastruttura strategica infatti è il frutto di un lungo lavoro e dell’impegno di uomini, amministratori locali e tecnici che hanno precorso i tempi. Oggi Bilancino non è solo un’imponente “cassaforte d’acqua” creata dallo sbarramento del fiume Sieve: aiuta a prevenire il rischio di alluvioni, ospita una centrale idroelettrica, oltre a rappresentare una meta turistica e naturalistica tra spiagge sassose, pesca, attività sportive e un’oasi del WWF.
La storia del Lago di Bilancino: cronologia di un invaso
Le prime riflessioni su serbatoi per l’approvvigionamento idrico di Firenze risalgono addirittura alla metà del Milleottocento, ma solo nel secolo scorso si iniziò a pensare concretamente a un’opera che potesse dissetare una vasta area della Toscana. Nel 1953 il Comune di Firenze incaricò una commissione tecnica per individuare possibili riserve di acqua. Cinque anni più tardi per la prima volta Bilancino, località nel comune di Barberino di Mugello che ha dato i natali anche al campione di ciclismo Gastone Nencini, fu indicato come luogo della futura diga. Un forte impulso giunse tuttavia dopo l’alluvione del 1966: il primo progetto di massima fu presentato agli enti locali nel 1968 e approvato dal Comune di Barberino l’anno dopo.
Da allora scattarono gli interventi preventivi, come le varianti stradali e le procedure d’esproprio nei confronti di 50 nuclei familiari, e fino agli anni Ottanta si aprì una lunga stagione di dibattiti e polemiche, con la nascita di comitati contrari al piano. Il successivo passo risale alla costituzione del “Consorzio per le risorse idriche. Schema 23 Firenze” nel 1978, che raggruppava dieci comuni della piana fiorentina e pratese. Il progetto, affidato agli ingegneri Giuseppe Baldovin, Arrigo Forasassi e Giorgio Hautmann, venne finanziato dalla Regione Toscana nel 1983 per volere dell’allora presidente della giunta Gianfranco Bartolini e i lavori iniziarono ufficialmente nel 1985.
Non solo una diga
Nel frattempo il progetto di Bilancino era stato revisionato, in base alle richieste degli enti locali: lo scopo non era solo creare un serbatoio per scopi idropotabili, bensì realizzare un vero e proprio lago artificiale aperto ai cittadini, con tanto di 120 ettari di aree pubbliche. La storia del lago di Bilancio però è stata segnata da battute di arresto, prima negli anni Ottanta per il ritrovamento di resti archeologici e poi nel 1992 con Tangentopoli, quando alcune personalità legate al progetto finirono sotto inchiesta. In seguito furono dichiarate innocenti. Dopo anni di lavori e slittamenti, la diga di Bilancino fu inaugurata ufficialmente il 21 febbraio 1996, mentre il lago venne aperto al pubblico nell’ottobre 1999 e arrivò alla sua massima capienza di 69 milioni di metri cubi nel gennaio 2001. Il tutto per un costo complessivo stimato in circa 300 milioni di euro.
Un lungo cammino che, come detto, non è stato indenne da incidenti di percorso, critiche e dai conseguenti ritardi nei cantieri, come documentato nel libro “Il lago di Bilancino, dal concepimento alla realizzazione: appunti e un po’ di storia” (Mauro Pagliai Editore, 2017). Nel volume Gian Piero Luchi, sindaco di Barberino dal 1999 al 2009 e prima ancora consigliere e assessore comunale, ricostruisce l’intera vicenda con testimonianze dirette dei primi cittadini che videro nascere l’opera, Giuseppe Aiazzi e Paolo Cocchi. “Tra le critiche mosse dai comitati c’era anche quella che l’invaso non avrebbe comunque evitato una nuova alluvione, oltre ai dubbi per la sismicità dell’area e alle preoccupazioni legate alle eventuali conseguenze negative sul clima – spiega Luchi –. Oggi però sappiamo che l’effetto di questa distesa di acqua ha mitigato la temperatura locale, aumentandola di un grado durante l’inverno e raffrescandola d’estate. Adesso è una risorsa per Barberino, pure dal punto di vista turistico”.
La struttura di Bilancino
L’invaso di Bilancino è stato creato grazie a uno sbarramento del fiume Sieve lungo 710 metri sul versante sud-orientale del lago, in parte rettilineo e in parte arcuato, interamente impostato sulla formazione rocciosa di base. Il comportamento della diga e delle sponde è rilevato in tempo reale da un articolato sistema di strumentazioni manuali e a misura automatica. I sensori permettono di monitorare gli spostamenti planimetrici e altimetrici, i livelli piezometrici, i cedimenti, le deformazioni del terreno e del rilevato, le perdite e le filtrazioni. Inoltre i cittadini possono verificare in diretta la situazione idrica di Bilancino sul sito di Publiacqua, a cui è affidata la gestione dell’opera.
Attualmente questa infrastruttura garantisce l’approvvigionamento di acqua per 1,2 milioni di persone, tra Firenze, Prato, Pistoia e parte del Chianti. Il lago di Bilancino è dunque una riserva strategica che durante la sua storia ha consentito di arginare le gravi siccità del 2003, 2012 e 2017, giocando un ruolo essenziale durante questa prima parte del 2022, caratterizzata da una prolungata assenza di piogge in Toscana.
L’invaso di Bilancino: centrale idroelettrica e lago balneabile
L’invaso, tuttavia, riveste altre importanti funzioni per la sicurezza dei fiumi, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la tutela naturalistica e la valorizzazione turistica del territorio. A seguito dell’adozione dello Stralcio del Piano di Laminazione, dall’ottobre 2017 questa struttura viene sfruttata per limitare l’effetto di eventi meteorologici eccezionali su Sieve e Arno, grazie alla gestione attenta dei rilasci di acqua, in modo da prevenire – per quanto possibile – piene e alluvioni. La stessa regolazione dei deflussi inoltre ha effetti positivi sul mantenimento delle portate dei due fiumi, garantendo perfino in situazioni di siccità l’apporto d’acqua necessario per mantenere vivi i corsi d’acqua e la fauna ittica.
Dal 2006 è attiva inoltre la centrale idroelettrica di Bilancino. Costruita grazie a un investimento di 4,5 milioni di euro da parte di Publiacqua, produce a pieno regime fino a 8.150.000 Kwh all’anno, pari al fabbisogno di circa 800 utenze domestiche, evitando di immettere nell’ambiente oltre 6.000 tonnellate di anidride carbonica. Allo stesso tempo questa grande riserva di acqua è un valore aggiunto dal punto di vista turistico e naturalistico. Il lago di Bilancino è balneabile in quattro diverse zone, tra cui una spiaggia attrezzata di ombrelloni e lettini, è meta di tanti sportivi per praticare sport come vela, canoa e windsurf e dal 2004 ospita l’oasi WWF di Gabbianello.
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