Bollire l’acqua senza controllare la temperatura, sbagliare la quantità di foglie e lasciarle in infusione per troppo tempo: ecco gli errori più comuni da non fare se si vuole preparare un buon tè caldo. Con l’arrivo del freddo, non c’è niente di meglio che una tazza fumante per riscaldarsi e prendersi un momento di relax, da soli o in compagnia di amici. Ogni varietà di tè ha le sue caratteristiche uniche, tuttavia per apprezzarle nel migliore dei modi ci sono delle regole da seguire. Che si tratti di un energizzante tè nero, un delicato tè verde o un raffinato tè bianco, conoscere la temperatura ideale è il primo passo per ottenere una bevanda equilibrata e piacevole.
Gli esperti raccomandano di acquistare tè di buona qualità in foglia, che devono risultare il più integre possibile, così durante l’infusione rilasceranno un sapore strutturato e complesso. Al contrario foglie frammentate e piccole rischiano di far prevalere la nota amara.
Caldo, ma non troppo. Perché l’acqua del tè non deve bollire
Partiamo dall’errore più diffuso, da non fare quando si vuole preparare un ottimo tè caldo: a differenza di quanto si crede comunemente, non bisogna raggiungere l’ebollizione. Il celebre fischio del bollitore non è infatti un buon segno. Certo, per ogni tipologia di tè (nero, verde, bianco e rosso) esiste una temperatura adatta di infusione, ma la regola generale è di non bollire mai l’acqua, perché durante questo processo il liquido perde ossigeno e ciò impedisce alle note aromatiche di diffondersi come dovrebbero. L’acqua rovente rischia di influire molto sul gusto, rendendolo piatto e senza carattere, oltre a “bruciare” le proprietà benefiche delle foglie.
Una particolare cura va riservata ai tè verdi e bianchi, i più delicati. Per tenere sotto controllo la temperatura, in commercio esistono termometri da cucina o bollitori elettrici con termometri digitali integrati. Ci sono però anche dei “trucchi della nonna” (leggi sotto). In linea di massima invece è sconsigliato usare il microonde per l’acqua del tè, poiché questo elettrodomestico non riscalda uniformemente tutto il liquido, con gli strati superiori più caldi rispetto a quelli inferiori.
Che temperatura deve avere l’acqua per il tè?
Per ogni tipo di tè è suggerita una diversa temperatura di infusione in acqua calda. Per il carattere deciso del tè nero, chiamato così per il colore scuro delle foglie causato dalla fermentazione completa e dall’ossidazione del prodotto, bisogna fermarsi poco prima dell’ebollizione, a 90-95 °C. Stessa indicazione per gli infusi di frutta, le principali tisane di erbe e per il rooibos (le foglie aghiformi di un arbusto sudafricano che – nonostante non sia parte della famiglia della pianta del tè – viene soprannominato “tè rosso” per il suo colore scarlatto).
Al contrario quelli verdi (essiccati subito dopo la raccolta e dunque non ossidati) e bianchi (le foglie più piccole e i primi germogli raccolti quando la pianta è ancora giovane) sono delicati e caratterizzati da antiossidanti e polifenoli, che per essere preservati hanno necessità di un’infusione tra i 60 e gli 80°C.
Sulle confezioni è spesso specificata la temperatura dell’acqua per l’infusione, ecco però uno schema generale da tenere a mente:
- Tè nero, temperatura dell’acqua 90-95°C
- Rooibos (tè rosso), temperatura dell’acqua 90-95 °C
- Tè oolong (semi-ossidato), temperatura dell’acqua 80-85°C
- Tè verde, temperatura dell’acqua 70-80°C
- Tè bianco, temperatura dell’acqua 60-70°C
- Infusi di frutta e tisane, temperatura dell’acqua 90-95°C
Se non si ha un termometro, ci sono dei trucchi per capire la temperatura dell’acqua con un’occhiata. Quando si iniziano a formare le prime, piccole bollicine siamo intorno ai 70 gradi. Nel momento in cui diventano leggermente più grandi il liquido è arrivato a circa 90-95 gradi, mentre quando la superficie dell’acqua è mossa da tante e grandi bolle di vapore, si è raggiunta l’ebollizione.
Quanti grammi per una tazza e i tempi di infusione
Oltre alla temperatura dell’acqua, per fare un buon tè caldo vanno tenuti in considerazione altri due fattori: la quantità di foglie e il tempo di infusione, per evitare di preparare qualcosa di troppo forte o, al contrario, privo di sapore. In genere per una tazza (circa 200 millilitri) sono sufficienti 2,5 grammi di tè. I cultori di questa bevanda usano bilancini di precisione, ma un metodo pratico è affidarsi al cucchiaino da caffè, che può contenere tra i 2 e i 2,5 grammi. Infusi e tisane invece necessitano di una dose maggiore. Altro suggerimento degli esperti è versare l’acqua direttamente sulle foglie, per far iniziare nella tazza o nella teiera il processo di estrazione degli aromi.
Anche in questo caso per ogni tipologia, sulla confezione, è specificato il tempo di infusione. Ecco le indicazioni generali:
- Tè nero, 1 cucchiaino per tazza in infusione per 4-5 minuti
- Tè oolong, 1 cucchiaino per tazza in infusione per 3-4 minuti
- Tè verdi, 1 cucchiaino per tazza in infusione per 2-3 minuti
- Tè bianchi, 1 cucchiaino per tazza in infusione 2-4 minuti
- Rooibos, 1 cucchiaino per tazza in infusione 3-5 minuti
- Infusi di frutta e tisane,1 cucchiaio da cucina per 5-8 minuti
Per preparare un tè freddo i tempi sono leggermente diversi (qui le tecniche per prepararlo a casa).
I tè perfetti per l’inverno
Date queste dritte su temperatura, quantità e tempi, fare un buon tè caldo può essere di aiuto durante l’inverno, per combattere i malanni di stagione, come raffreddore e influenza. Uno dei migliori alleati è il tè verde, ricco di antiossidanti, che nella versione aromatizzata viene abbinato a ingredienti dalle proprietà decongestionanti e antinfiammatorie, come la menta piperita, lo zenzero (nelle tisane aiuta inoltre conciliare la digestione) e l’ibisco. La rosa canina dà una mano poi in caso di stanchezza e affaticamento, mentre la melissa è nota per le sue proprietà emollienti e calmanti nel caso di congestioni delle vie respiratorie. Pure il rooibos è una bevanda perfetta per il periodo invernale: dal gusto morbido e avvolgente, è ricco di vitamina C, e rispetto al tè risulta privo di caffeina. In commercio si trova perfino la variante verde, che si ottiene facendo essiccare le foglie subito dopo il raccolto per bloccare il naturale processo di ossidazione. In questo modo assume proprietà antiossidanti comparabili a quelle del tè verde.
Infine, una nota di “stile”. Sempre più persone organizzano, in vista delle feste o per ritrovarsi con gli amici, veri e propri tea party a casa, nello stile del tipico afternoon tea inglese. In questo caso meglio optare per tè dai sapori decisi, specialmente neri e speziati (dal Darjeeling fino all’Earl Grey aromatizzato al bergamotto) da accompagnare a biscotti, dolcetti, torte e sandwich farciti. Forse il tè delle cinque è un po’ più impegnativo di una normale merenda del Belpaese, ma il successo è assicurato.
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