Una battuta tra colleghi, all’apparenza scherzosa, ma che può nascondere un pregiudizio inconsapevole. Generazioni diverse che hanno difficoltà a comunicare, per codici linguistici e background diversi. Differenze culturali che possono diventare un ostacolo per operare in squadra. Sono solo alcune delle tematiche prese in considerazione dalle politiche di “Diversity and Inclusion” all’interno di un’azienda, un vero e proprio piano, con progetti concreti, per creare un ambiente lavorativo senza disparità e discriminazioni, che sia inclusivo e permetta a tutti di esprimere liberamente la propria identità assicurando la tutela dei diritti delle minoranze.
Anche in Italia sempre più realtà si stanno rivelando sensibili all’argomento, ad esempio stilando delle strategie e affidando il monitoraggio di queste azioni a responsabili aziendali, chiamati Diversity manager. Facciamo allora un passo indietro per capire gli scopi e i vantaggi dell’inclusione delle diversità sul posto di lavoro.
Cos’è una politica di “Diversity and Inclusion” per le aziende
Oltre trent’anni fa si è iniziato a parlare per la prima volta di “Diversity, equity and inclusion”, D&I in una sigla, un concetto che con il passare del tempo è diventato protagonista negli ambiti più diversi, dalla politica allo spettacolo fino ad arrivare al mondo delle aziende, con la definizione di linee guida e progetti pensati per favorire tra i propri dipendenti l’integrazione e la valorizzazione delle singole persone nella loro diversità. Le aree alle quali si fa riferimento sono la parità di genere, l’orientamento sessuale, il confronto intergenerazionale, la disabilità e la diversità culturale.
Tutto parte da una considerazione di base. Promuovere all’interno di un ambiente di lavoro i valori della diversità e dell’inclusione non solo garantisce il rispetto delle norme etiche anti-discriminazione (valori sanciti pure dalla nostra Costituzione), ma ha inoltre delle ricadute positive sulla stessa organizzazione. Prima di tutto a livello di innovazione, perché il confronto tra soggetti con esperienze diverse consente di ampliare l’orizzonte del pensiero creativo, oltre a rendere l’impresa competitiva perché capace di stare al passo con i tempi e di intercettare in anticipo le opportunità e i bisogni emergenti del mercato.
In secondo luogo i gruppi di lavoro, in grado di accettare la diversità, risultano maggiormente coesi ed efficaci, generando ricadute positive sulla produttività. Una realtà impegnata per l’integrazione promuove tra i propri dipendenti un maggiore senso di appartenenza e investire su pratiche organizzative etiche vuol dire anche essere più attrattivi verso nuovi talenti professionali. Ecco cos’è una politica di Diversity and Inclusion e cosa significa per un’azienda.
Diversity manager e policy D&I: un cambio culturale
In Italia ci sono numerosi esempi nel campo della Diversity and Inclusion: Publiacqua è tra i primi gestori del servizio idrico in Toscana ad aver iniziato a lavorare su progetti di questo genere dal 2021, per riorganizzare sotto un’unica strategia le azioni di inclusione che già erano previste all’interno dell’organizzazione, ma in differenti settori, e per sviluppare nuove opportunità di integrazione. Il progetto, intitolato “Revolutionary road – un cammino tra diversità e inclusione”, è stato lanciato da un evento online dedicato ai dipendenti, con la partecipazione della campionessa di scherma paralimpica Bebe Vio, scelta come testimonial.
I primi risultati sono stati la nomina nel 2022 di una Diversity manager, Paola Rocchi, con i compiti di vigilare sulle politiche di inclusione all’interno dell’azienda e di facilitare progetti di coinvolgimento del personale, e la pubblicazione a inizio 2023 della policy di Diversity and Inclusion di Publiacqua, un documento che, in linea con valori del Codice etico aziendale, indica le linee guida e un programma pluriennale di azioni, che verte su:
- La definizione di politiche aziendali inclusive a tutti i livelli dell’organizzazione;
- Selezione, assunzione e accoglienza del personale in base a pratiche neutrali rispetto a tutte le diversità, incentrate sul riconoscimento delle caratteristiche personali e delle competenze professionali;
- Misure per la conciliazione dei tempi di vita-lavoro e per il miglioramento del welfare aziendale;
- Trasparenza nelle politiche di gestione del personale, per garantire equità;
- Monitoraggio e rendicontazione annuale dei progressi conseguiti;
- Comunicazione dei risultati raggiunti e definizione delle politiche di sensibilizzazione interne ed esterne.
Sebbene il percorso aziendale sul tema Diversity and Inclusion si sia delineato solo recentemente, da tempo Publiacqua è attenta all’argomento con vari progetti. Nel 2012 è stata ad esempio la prima azienda del settore idrico a riconoscere il congedo matrimoniale a coppie omosessuali sposate all’estero. Da anni offre contributi economici ai dipendenti con figli che frequentano l’asilo nido, oltre ad aver definito delle regole sullo smart working e iniziative di welfare aziendale per la conciliazione vita-lavoro. A queste azioni se ne aggiungono adesso di nuove, portate avanti dalla Diversity manager, con la collaborazione del suo team ed attraverso l’impegno di ingaggiare, progressivamente, tutta l’azienda, a partire dal management.
Diversity and Inclusion, i progetti di Publiacqua
I primi progetti hanno riguardato l’offerta gratuita ai dipendenti e a un loro familiare di corsi di lingua a distanza, oltre a un programma di screening di prevenzione oncologica, al quale durante il 2022 ha aderito l’80% delle dipendenti donna, progetto che quest’anno sarà ulteriormente esteso. Nei prossimi mesi saranno lanciati inoltre dei voucher per i centri estivi, destinati al personale con figli tra i 4 e i 12 anni, mentre sta partendo un percorso formativo online incentrato sul linguaggio inclusivo, grazie alla consulenza di una neurolinguista: 4 moduli con altrettante lezioni da 40 minuti, divise in puntate da 10 minuti, per capire come comunicare al meglio, evitando stereotipi e pregiudizi inconsapevoli e favorendo il dialogo tra generazioni, essenziale nell’ottica di un turn over del personale. Un primo passo verso la futura definizione di gruppi di lavoro sulle tematiche dell’inclusione e della diversità.
In questo contesto, la promozione delle azioni per la Diversity and Inclusion in azienda è stata introdotta tra gli obiettivi dei manager, al fine di incentivare la partecipazione del personale. Per il futuro si stanno individuando degli indicatori che permettano di monitorare i miglioramenti raggiunti nel campo dell’inclusione, prendendo come riferimento i parametri delle certificazioni internazionali in materia di D&I. Infine in cantiere c’è lo sviluppo di collaborazioni con le associazioni del territorio.
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