La gestione idrica integrata, fondamentale per garantire a tutti l’accesso all’acqua potabile e il trattamento dei reflui, gioca un ruolo cruciale nella sostenibilità ambientale e nella lotta ai cambiamenti climatici. I processi alla base del settore, dall’approvvigionamento alla distribuzione fino alla depurazione, comportano consumi energetici significativi e, in modo indiretto, il rilascio in atmosfera di anidride carbonica. Gli investimenti sull’efficientamento del sistema, sulla riduzione delle perdite e sul recupero della risorsa, tuttavia, possono abbattere in modo rilevante la produzione di gas serra climalteranti. Un esempio concreto è il percorso intrapreso da Publiacqua, che nel giro di quattro anni ha ridotto le proprie emissioni di CO2 di più di un terzo e ha ottenuto nel gennaio 2024 la certificazione UNI ISO 14064-1 per la misurazione della propria Carbon Footprint relativamente all’esercizio 2022. Un traguardo frutto di un lavoro iniziato nell’ultimo decennio e che passa pure dalle opere per limitare la dispersione idrica.
Il percorso per la sostenibilità
Dal 2017, Publiacqua ha infatti definito dei Piani di Corporate Social Responsibility (CSR) per includere nella propria attività di business il tema dello sviluppo sostenibile, adottando politiche aziendali “green” continuative. “Affrontare il cambiamento climatico è una sfida che non possiamo ignorare – ha detto durante l’ultimo Festival dell’Acqua l’amministratore delegato di Publiacqua Paolo Saccani -. Non si tratta soltanto dell’aumento delle temperature, ma anche di lunghi periodi di siccità alternati a intense piogge. È in questo contesto che i gestori del servizio idrico integrato dovranno confrontarsi e raccogliere la sfida per garantire un futuro più sostenibile”.
Una delle azioni è stata appunto, a partire dall’esercizio 2019, la definizione di un modello di misurazione della propria Carbon Footprint annuale, che ha permesso di misurare l’impronta di carbonio dell’organizzazione, uno dei primi gestori idrici italiani a puntare su questo aspetto. In base alle informazioni così raccolte, anno dopo anno, è stato progressivamente affinato il meccanismo di analisi delle emissioni dirette e indirette di CO2 da parte di Publiacqua, basato su indicatori e coefficienti che si rifanno ai due standard internazionali di riferimento: UNI ISO 14064-1 e Greenhouse Gas GHG Protocol. Allo stesso tempo il monitoraggio ha permesso di individuare gli ambiti dove agire con buone pratiche per la decarbonizzazione.

In particolare, il processo industriale del servizio idrico integrato è stato analizzato e misurato in tutti i suoi ambiti operativi utilizzando la metodologia operational control approach: l’approvvigionamento della risorsa idrica, la potabilizzazione, la distribuzione attraverso l’acquedotto, la raccolta grazie alla rete di fognature, la depurazione delle acque reflue e i servizi generali (ad esempio la gestione amministrativa). La definizione della Carbon Footprint ha preso quindi in considerazione l’attività nella sua interezza, classificando il carico emissivo nelle tre dimensioni “tipiche” previste dalla norma. Scope 1: emissioni dirette derivanti da fonti di proprietà o controllate direttamente dall’organizzazione; Scope 2: emissioni indirette legate all’energia elettrica acquistata dall’impresa per sostenere i propri processi industriali; Scope 3: emissioni indirette relative alla catena della fornitura di beni, lavori e servizi, generate da operazioni di business collegate a fonti non direttamente possedute o controllate dall’organizzazione, quali ad esempiola manutenzione di impianti e reti, i prodotti chimici acquistati e impiegati nei processi di potabilizzazione e depurazione, lo smaltimento rifiuti, gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti ed il consumo di carta negli uffici (per il quale Publiacqua ha attivato un progetto di compensazione tramite riforestazione).
I dati sulle emissioni di CO2 di Publiacqua
Grazie a questa analisi sono stati individuati i punti critici e le aree di intervento prioritario. A incidere in modo maggiore nel bilancio complessivo sono le emissioni indirette di Co2 (acquisto di sostanze per il trattamento delle acque, manutenzione degli impianti, mobilità casa-lavoro, ecc.), che pesano per oltre la metà, seguite dai consumi energetici, mentre risultano marginali i rilasci diretti di anidride carbonica da parte di Publiacqua. Il settore più impattante sull’impronta di carbonio è la distribuzione dell’acqua, poiché da solo assorbe il 65% di energia. Il ciclo captazione-potabilizzazione-distribuzione ha registrato un decremento delle emissioni di circa il 40% (con una riduzione di Co2e dalle 69.340 tonnellate del 2109 alle 48.352 del 2022.
Le misurazioni della Carbon Footprint, attestano che negli ultimi quattro esercizi le emissioni di Co2 complessive di Publiacqua sono diminuite di circa il 31%, riducendosi dalle 106.775 tonnellate di Co2e del 2019 alle 72.886 del 2022.
Lo Scope 2 (emissioni indirette da consumo energia elettrica) è l’ambito con la riduzione più significativa (-38%) registrando una diminuzione da 43.553 tonnellate di Co2e equivalente del 2019 alle 27.013 del 2022. Importante anche la riduzione delle emissioni di Scope 3 (legate alla cd. catena di fornitura) per le quali si è rilevata una produzione di 39.435 tonnellate di Co2e a fronte delle oltre 43 mila misurate nel 2019.

La riduzione delle perdite idriche (e delle emissioni)
Anche la lotta alle perdite ha contribuito a centrare l’obiettivo. Gli investimenti effettuati negli ultimi anni da Publiacqua per rendere più efficiente la rete e limitare la dispersione idrica hanno permesso di abbassare i prelievi di acqua dall’ambiente e quindi di diminuire l’impatto delle cause indirette delle emissioni di Co2.
“Le aziende del servizio idrico integrato, e in particolare Publiacqua, hanno un grande potenziale in quest’ambito, soprattutto nell’efficientamento delle reti idriche – ha spiegato l’ad di Publiacqua Paolo Saccani -. Ridurre i prelievi di acqua dall’ambiente significa anche diminuire i consumi energetici, una delle principali cause indirette delle emissioni di carbonio, e ridurre l’uso di prodotti chimici nei processi di potabilizzazione e depurazione”.
Potrebbero interessarti anche…

La centrale idroelettrica del lago di Bilancino
Da una parte “cassaforte” d’acqua dolce per fronteggiare le siccità, dall’altra serbatoio strategico di energia pulita. Il lago di Bilancino,…

Cos’è e come funziona una centrale idroelettrica
Una centrale idroelettrica funziona grazie alla fonte energetica “pulita” più antica e diffusa al mondo. Da secoli la forza dell’acqua…

Sfide, investimenti e futuro: il bilancio di Publiacqua con Nicola Perini
Abbiamo alle spalle un anno complesso, che ha visto l’approssimarsi della fine della concessione e caratterizzato dal perpetuarsi della complessità…