Il polmone verde del pianeta. A livello globale le foreste sono il secondo serbatoio di carbonio dopo gli oceani, assorbono 861 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e ogni anno trattengono un terzo delle emissioni di CO2 causate dalle attività dell’uomo. Nonostante questo, secondo il WWF, tra il 2001 e il 2015 con la deforestazione è andata persa un’area boschiva grande quanto la Germania. Per fermare questo fenomeno c’è pure chi si impegna in ufficio per ridurre e allo stesso tempo compensare il consumo di carta, secondo un principio semplice: piantare alberi in base a quanti fogli vengono stampati. È il caso del progetto PrintReleaf, ideato da un’azienda statunitense specializzata in piani di riforestazione certificati, che dall’inizio della sua attività a oggi ha permesso di mettere a dimora quasi 4 milioni di piante. Tra le società che hanno aderito al “patto per gli alberi” c’è anche Publiacqua.
Come funziona il progetto per piantare alberi e compensare il consumo di carta
A livello globale infatti sempre più società sono attente alla sostenibilità ambientale e oltre all’impegno per ridurre la propria carbon footprint mirano a compensare l’impatto dei processi produttivi aziendali. PrintReleaf si basa su un software che garantisce un collegamento diretto tra le stampanti e i dispositivi che misurano in modo automatico il consumo giornaliero di carta, secondo parametri prefissati. Per neutralizzare gli sprechi ogni 8.333 fogli A4 stampati viene piantato un albero, grazie a un network di realtà impegnate nella riforestazione delle aree del pianeta maggiormente a rischio. L’albero “standard” preso come riferimento per il conteggio è una pianta alta 12 metri e larga circa 18 cm.
Le specie selezionate sono quelle che meglio si adattano al territorio prescelto. Si va dal Brasile, con il progetto sulla foresta atlantica la cui sopravvivenza è messa in pericolo molto più della celebre foresta Amazzonica, al Madagascar, isola caratterizzata da un’altissima biodiversità, fino alla Repubblica Domenicana, dove la spirale innescata dalla povertà spinge i piccoli agricoltori ad abbattere alberi per trovare terra da coltivare al fine di sfamare le proprie famiglie.
Le aziende aderenti alla rete di PrintReleaf possono poi monitorare in tempo reale, tramite una piattaforma online, il numero di fogli stampati e dove è stato possibile piantare alberi per compensare il consumo di carta. Ad esempio all’interno degli uffici di Publiacqua, in 6 anni di adesione al progetto, sono stati stampati poco più di 10,7 milioni di fogli A4 e dunque per “neutralizzare” questi consumi sono stati piantati quasi 1.300 alberi. Una volta che ogni fusto viene messo a dimora PrintReleaf gestisce un processo di controllo per tracciarne lo sviluppo e la sopravvivenza, con la certificazione di un soggetto esterno, SGS International.
Deforestazione: la situazione mondiale
Piantare alberi per salvare il pianeta: è questa la parola d’ordine per molte associazioni ambientaliste, nella lotta ai cambiamenti climatici. Stando alle stime di Greenpeace, ogni due secondi, nel mondo, un’area di foresta grande come un campo di calcio viene rasa al suolo. Il WWF nel suo report sul tema osserva che il 90% della deforestazione è dovuta all’espansione dell’agricoltura: le coltivazioni intensive di soia, palma da olio, cacao, gomma, caffè e legno, insieme agli allevamenti di bovini, sono stati responsabili del 57% della deforestazione connessa con l’agricoltura tra il 2001 e il 2015. D’altra parte solo gli alberi possono garantire un futuro al pianeta, trattenendo l’anidride carbonica prodotta dall’uomo, generando ossigeno e incidendo sulla regolazione del regime delle piogge.
Anche la FAO mette in guardia, nel rapporto “State of the World’s Forests 2022” . Le foreste coprono il 31% della superficie terrestre e ospitano la maggior parte della biodiversità: se gestite in modo sostenibile, possono essere una fonte di materie prime rinnovabili e diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici. Tra le misure concrete indicate dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura figurano la lotta alla deforestazione, la riduzione delle emissioni di CO2, il recupero di un miliardo e mezzo di ettari di terreni degradati, l’uso delle foreste in modo sostenibile e la costruzione di catene dall’alto valore ecologico.
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