La campanella non segna solo il ritorno in aula, ma anche l’inizio di un lungo periodo di impegno mentale per gli studenti, piccoli e grandi. E se penne, libri e quaderni sono strumenti indispensabili, sui banchi dei bambini e dei ragazzi non dovrebbe mai mancare un altro alleato: una borraccia d’acqua, perché bere aiuta la concentrazione.
Una lieve mancanza di liquidi può compromettere memoria, attenzione e rendimento. La giusta quantità invece favorisce le funzioni cognitive e il benessere generale del nostro cervello, basti pensare che questo organo è composto per oltre il 75% da acqua. I bambini sono però tra le categorie che rischiano di più la disidratazione. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Laura Chiesi, responsabile dell’unità professionale di dietetica dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Quanta acqua devono bere i bambini ogni giorno?
Secondo le indicazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), i bambini in età scolare nella fascia 6-10 anni dovrebbero bere tra i 1600 e i 1800 millilitri di acqua al giorno. Durante l’adolescenza, il fabbisogno cresce fino a 1900-2100 millilitri. Per gli adulti, invece, l’apporto consigliato è di 2 litri quotidiani per le donne e 2,5 litri per gli uomini.
“Considerando che i bambini sono costituiti da una percentuale maggiore di acqua rispetto agli adulti e con riserve più limitate, una perdita di liquidi eccessiva è più pericolosa che in un adulto – spiega la dottoressa Chiesi -. I bambini sudano di più, respirano più velocemente e urinano di più”. Sui quantitativi da assumere, fa notare l’esperta, influiscono inoltre situazioni particolari che aumentano la necessità di idratazione, come condizioni di malattia con febbre, vomito e diarrea o temperature ambientali elevate che incrementano la sudorazione.
Bere acqua fa bene alla concentrazione di grandi e piccoli
Il corpo umano ha bisogno costante di acqua per operare al meglio e questo vale anche per le funzioni cognitive. “La percentuale di acqua nel corpo di un bambino arriva fino all’80% nei neonati, dall’anno ai 12 anni è intorno al 65-75% per stabilizzarsi al 60-65% dai 12 anni in poi”, evidenzia l’esperta.
Una buona idratazione è quindi un’alleata della concentrazione, per i bambini, i ragazzi e pure per gli adulti. “È fondamentale poiché favorisce la circolazione sanguigna, migliorando l’apporto di ossigeno e nutrienti al cervello; regola la temperatura corporea e soprattutto l’acqua è essenziale per mantenere il corretto equilibrio elettrolitico, necessario per la trasmissione degli impulsi nervosi e per tutti i processi metabolici che avvengono nel nostro organismo”.

Come stimolare i bambini a bere di più, anche a scuola?
I bambini tendono a bere poco, sia perché lo stimolo della sete è meno sviluppato rispetto agli adulti, sia perché spesso sono totalmente assorbiti da giochi e attività. È quindi importante prestare attenzione ai segnali della disidratazione, come stanchezza, irritabilità, sonnolenza, occhi infossati e riduzione della frequenza con cui si urina.
Per aiutarli a bere di più, bastano pochi accorgimenti. “Per stimolare i bambini a bere – suggerisce Laura Chiesi – è necessario offrire più volte al giorno acqua fresca, non fredda, soprattutto in relazione all’attività fisica del bambino e al clima, stimolandolo a bere con borracce colorate, unendo all’acqua del succo di limone o altra frutta senza aggiungere zucchero. Una soluzione estiva può essere trovata preparando in casa dei ghiaccioli a base di acqua e frutta fresca frullata”. Via libera, poi, all’acqua del rubinetto o dei fontanelli di alta qualità, per ridurre l’impiego di plastica.

Acqua frizzante e integratori: sì o no?
Infine, chiariamo dei dubbi piuttosto comuni. Molti bambini preferiscono l’acqua con le “bollicine”: è adatta a loro? “L’acqua gassata non è vietata – risponde la dietista del Meyer -, ma si deve fare attenzione al suo consumo poiché può provocare un po’ di gonfiore addominale, flatulenza e coliche soprattutto nei piccoli. Talvolta il gas può portare a un senso di sazietà anticipato, togliendo al bambino la sensazione di fame fisiologica. Oggi esistono acque lievemente gasate che possono essere offerte più frequentemente”.
Un altro aspetto riguarda gli integratori salini, ad esempio quelli di magnesio e potassio, controindicati per i bambini, se non consigliati dal medico per situazioni di salute specifiche. “Possono portare eccessi di sali minerali e i reni non sono ancora maturi per gestire questo carico di soluti. Il loro impiego è indicato soltanto nei casi, stabiliti dal pediatra, di vomito o diarrea prolungate o in caso di qualche patologia cronica che ne richieda l’utilizzo”. In condizioni normali, è sufficiente una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, che fornisce naturalmente i sali minerali necessari.
“Le linee guida del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria n.d.r.) raccomandano di mangiare 3 porzioni di frutta e 2 di verdura fresca al giorno – ricorda Chiesi -. Inoltre, piccole dosi di frutta fresca diluite con acqua possono aiutare a renderla più piacevole al consumo”.
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