Un’altra stagione da record. Il clima sta cambiando e a dimostrarlo è l’autunno 2023, il più caldo degli ultimi sette decenni in Toscana che ha visto anche anomalie per le piogge. Se, infatti, il numero di giorni di maltempo è risultato nella norma, in alcune zone – come nel Nord della regione – è cresciuta la quantità di precipitazioni. Senza dimenticare gli eventi estremi del 2 novembre, con la devastante alluvione tra Campi Bisenzio, Prato e il pistoiese. A scattare questa fotografia della stagione autunnale è il report meteo-climatico del Consorzio Lamma.
I record stagionali delle temperature
La situazione regionale riflette quella complessiva del nostro Paese, alle prese con gli effetti dei cambiamenti climatici. In Italia, secondo l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr, lo scorso autunno è stato il più caldo dall’inizio delle rilevazioni nel 1800. In Toscana l’aumento medio della temperatura si è attestato a 2,1 gradi centigradi in più rispetto a quanto registrato tra il 1991 e il 2020. Il terzo settembre più caldo dal 1955, con temperature molto sopra la media 16 giorni su 30, è stato seguito dall’ottobre più caldo di sempre (+3,4 gradi) e infine da un mese di novembre leggermente più caldo (+0,8 gradi). Il primo freddo ha fatto capolino solo al termine del trimestre.
Il primato del giorno più caldo va all’8 settembre, quando la temperatura media rilevata in Toscana è stata di 26,3 gradi, mentre la giornata più fredda è stata il 26 novembre con i suoi 5,7 gradi medi. La maggiore anomalia termica in positivo risale invece al 20 ottobre, con la colonnina di mercurio che ha superato di 7,1 gradi la media. Il Lamma ha inoltre confrontato l’ultimo autunno con l’andamento del clima in Toscana dal 1955, evidenziando come vi sia una tendenza all’incremento delle temperature di 1,2 gradi ogni 50 anni. Non solo. Secondo i dati climatici, i giorni molto caldi sono raddoppiati rispetto al periodo 1961-1990, quelli molto freddi si sono dimezzati.
Il clima e l’autunno in Toscana. Ci sono precipitazioni ma “piove male”
Dopo periodi di forte siccità, con parti dell’Italia come Il Nord-Ovest che soffrono ancora un deficit idrico sul lungo periodo, durante l’autunno 2023 le precipitazioni in Toscana sono state esattamente in media: settembre è stato più secco del solito, tuttavia ottobre e novembre sono stati più piovosi. Basti pensare che solo tra il 18 ottobre e il 10 novembre in Toscana è caduto il 77% delle precipitazioni registrate nell’intero trimestre.
Scendendo nel dettaglio dei dati provinciali si nota che le piogge sono state mal distribuite, concentrate nel tempo e su territori specifici. Tra settembre e novembre a Massa Carrara, Lucca e Pistoia è piovuto il 32% in più della norma: il numero di giorni di maltempo è rimasto in linea con la media, ma nello stesso lasso di tempo i cumulati sono stati più abbondanti che in passato. Segno meno invece nel grossetano (con un calo del 29%), nel livornese (-16%) e in provincia di Siena (-15%). Sulle zone centrali le piogge sono state nella media, eccetto che a Prato, segnato da un marcato surplus (+39%) anche per effetto della forte perturbazione che il 2 novembre ha causato l’alluvione, che ha interessato pure il bacino del Bisenzio. In meno di 4 ore, per effetto dei nubifragi, i livelli dei fiumi si sono alzati di ben 5 metri e mezzo.
Tra Lucca, Prato e Firenze e nel Nord della Toscanale precipitazioni cadute tra settembre e novembre hanno permesso di recuperare il deficit idrico accumulato dopo la siccità del periodo precedente. Le province di Lucca e Prato sono passate addirittura da una situazione di carenza a un surplus. La situazione in Toscana è però a macchia di leopardo. A Grosseto da livelli sotto controllo si è infatti scesi fino a un deficit di piogge. Il report completo è disponibile sul sito www.lamma.toscana.it.
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