Quanto è “dura” l’acqua che esce dal rubinetto di casa? La durezza dell’acqua potabile è una delle caratteristiche fondamentali del liquido più prezioso che possediamo ma è anche una di quelle qualità che spesso non si conoscono a sufficienza, e di cui si ignorano i benefici.
La prima associazione di idee che viene fatta quando si pensa all’acqua “dura” è quella col calcare e con i conseguenti disagi legati al malfunzionamento degli elettrodomestici di casa. Ma è una verità solo parziale perché se da una parte è vero che accumuli di calcare possono causare problemi a lavatrici o lavastoviglie, è altrettanto vero – e spesso ignorato – che le acque mediamente dure offrono notevoli benefici per la salute.
Cos’è la durezza dell’acqua
Innanzitutto è bene chiarire cos’è la durezza e che differenza c’è tra acque dure e acque dolci. Con il termine durezza si intende la concentrazione di sali di calcio e di magnesio nell’acqua, tra questi quello che si trova in quantità più elevate è il carbonato di calcio. La durezza si esprime in gradi francesi °F e un grado equivale a 10 mg/l di carbonato di calcio.
- <10 °F acqua dolce
- 10-20 °F acqua moderatamente dura
- 20-30°F acqua dura
- >30°F acqua molto dura
Per la durezza non esiste un limite di legge, ma un intervallo consigliato compreso fra 15 e 50°F. Le persone sane e di qualunque età possono bere acque con tali valori di durezza.
La durezza dell’acqua e l’apporto di calcio e magnesio
Il calcio è il minerale più diffuso nell’organismo umano ed è un elemento indispensabile alla vita, componente fondamentale per la crescita delle ossa e per la formazione dei denti. Con l’acqua si apporta un contributo fondamentale al fabbisogno quotidiano di calcio e un’acqua più ricca di tale minerale – dunque più dura – è consigliata durante la gravidanza, nell’età della crescita, e in età avanzata per combattere l’osteoporosi.
Numerosi studi hanno inoltre provato che l’apporto di calcio contenuto nelle acque potabili più dure ha un ruolo importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il magnesio è un altro elemento indispensabile all’organismo umano e l’acqua potabile contribuisce in maniera importante al fabbisogno giornaliero di questo sale minerale. Il magnesio aiuta il buon funzionamento dei sistemi metabolici e interagisce con ormoni e fattori di crescita. Al contrario, la sua carenza può ridurre il tono muscolare e causare crampi.
Elettrodomestici e “acqua dura”, pro e contro
Se è vero dunque che un’acqua tendenzialmente dura, quindi più ricca di calcio e magnesio, porta dei benefici per la salute, è anche vero che un’acqua molto dura può far sì che si formino, all’interno delle tubature di casa, dei depositi di calcare che alla lunga potrebbero portare al malfunzionamento degli elettrodomestici. Come ovviare dunque a questo problema senza rinunciare alla ricchezza che l’acqua del rubinetto porta con sé? Innanzitutto sarebbe opportuno verificare quanto è dura l’acqua che arriva nella propria abitazione – operazione che può essere facilmente effettuata grazie ai gestori che pubblicano sui propri siti l’etichetta dell’acqua – e in questo modo conoscere i vari livelli di durezza sul territorio.
Con buone probabilità si scoprirà che l’acqua di casa ha una durezza intermedia, tale da consentire di non rinunciare alle proprietà benefiche ma allo stesso tempo preservare il funzionamento dei dispositivi domestici. Nel caso in cui si dovesse riscontrare una durezza dell’acqua tendente all’elevato, si può sempre valutare l’installazione di sistemi di addolcimento dell’acqua, limitatamente all’acqua utilizzata non a fini idropotabili, considerando sempre che un addolcimento eccessivo dell’acqua porta ad un impoverimento della stessa e delle sostanze che contiene.
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