Frequenti siccità, alternate a eventi meteo estremi, stanno imponendo la necessità di nuovi approcci per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile e la gestione attenta della risorsa. I riflessi dei cambiamenti climatici sull’azione dei gestori del servizio idrico integrato sono evidenti, poiché rendono indispensabili azioni per la resilienza e per migliorare l’efficienza del sistema. Per questo l’ARERA, con due delibere emesse a fine 2023, ha introdotto novità importanti per il settore che avranno effetto nei prossimi 6 anni, da un lato per quanto riguarda il monitoraggio dei livelli del servizio, aggiornando e migliorando i criteri della qualità tecnica (RQTI), dall’altra per il metodo tariffario idrico a valere per il quarto periodo regolatorio (MTI-4).
Le modifiche sono state decise dall’Autorità di regolazione dopo una consultazione dei soggetti interessati, dalle Autorità di Bacino alla Conferenza delle Regioni fino alle stesse società di gestione. L’obiettivo è quello di un graduale e costante miglioramento del servizio, stimolando gli investimenti e incentivando, grazie alla conferma di un meccanismo premiante, le buone pratiche per adeguare il settore alle sfide climatiche ed economiche di oggi.
Qualità tecnica: il nuovo macro-indicatore dell’ARERA
La novità principale, stabilita dalla delibera 637/2023/R dell’ARERA, è il macro-indicatore M0 della qualità tecnica relativo alla resilienza idrica, che valuta gli interventi dei gestori e delle altre Autorità competenti (Autorità di Distretto, Autorità di Bacino ecc.) diretti a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. I parametri impiegati per monitorare la sicurezza, la continuità e la sostenibilità ambientale del servizio idrico integrato vengono così resi più attuali. Nel dettaglio il macro-indicatore M0 servirà ad analizzare quanto le previsioni di approvvigionamento riusciranno a essere in linea con la domanda idrica prevista per un determinato territorio, includendo nella stima gli usi d’acqua diversi da quelli civili e potabili.
In questo quadro rientrano poi le misure per facilitare la creazione di infrastrutture per la sicurezza dell’approvvigionamento e la tutela della risorsa. Per il calcolo l’ARERA ha previsto due standard specifici: M0a per misurare la resilienza a livello di gestione del servizio idrico integrato (un dato già rilevabile a partire dal 1° gennaio 2024) e M0b per determinare la resilienza all’interno di un ambito territoriale più ampio che coinvolge le Autorità competenti (la fase sperimentale di raccolta dati inizierà il 1° gennaio 2025 e il meccanismo premiante andrà a regime l’anno dopo).
La revisione degli altri macro-indicatori
Con la delibera dell’ARERA, i macro-indicatori della qualità tecnica non solo passano da 6 a 7, ma vengono ridefiniti al loro interno per rendere i dati facilmente comparabili e per tenere conto dell’evoluzione delle performance negli anni precedenti. A partire dal 2024 tutti i macro-indicatori sono suddivisi in 5 classi di appartenenza, nelle quali vengono ridefiniti gli obiettivi di miglioramento e mantenimento stabiliti per ciascun macro-indicatore.
Oltre a M0, gli altri indicatori sono: M1 (perdite idriche), M2 (interruzioni del servizio), M3 (qualità dell’acqua erogata), M4 (adeguatezza del sistema fognario), M5 (smaltimento dei fanghi in discarica) e M6 (qualità dell’acqua depurata). La stessa ARERA ha poi fornito dei chiarimenti sull’applicazione concreta di alcuni indicatori anche alla luce dell’evoluzione della normativa europea.
La raccolta dati per la qualità tecnica e il meccanismo premiante
A partire dalla raccolta dati 2026 le informazioni rendicontate dai diversi gestori saranno validate in parallelo da parte di più Enti di governo dell’ambito, incluso quello competente a livello territoriale. Il fine di questo cambiamento è di beneficiare di esperienze diverse da quelle del singolo gestore e di condividere buone pratiche tra diverse zone d’Italia. L’Autorità ha inoltre mantenuto il meccanismo di incentivazione, per mezzo di premi e penalità nei confronti dei gestori, sulla base delle loro prestazioni. La raccolta dati resta annuale e la valutazione rimane biennale, con obiettivi di mantenimento o di miglioramento in base a tre livelli: base, avanzato ed eccellente.
Accanto all’aggiornamento delle regole per la valutazione della qualità tecnica, l’ARERA con la delibera 639/2023/R/Idr ha delineato infine il nuovo metodo tariffario idrico (MTI-4) che avrà validità per 6 anni, dal 2024 al 2029. Il metodo conserva lo schema tariffario in continuità con le precedenti regole, mantenendo stabili i criteri guida e gli obiettivi di riduzione delle differenze di servizio tra le diverse aree del Paese. La metodologia tariffaria si conferma come uno strumento di stimolo per l’efficienza e di controllo e contenimento della spesa del servizio idrico. Lo scopo è garantire nel tempo la sostenibilità delle tariffe applicate agli utenti.
Allo stesso tempo sono state definite alcune modifiche per affrontare con soluzioni strutturali fattori critici emersi di recente, come ad esempio l’aggiornamento della componente a copertura del costo dell’elettricità in conseguenza al caro-energia registrato tra il 2021 e il 2022. In aggiunta, è stato stabilito un primo impiego delle risorse del Fondo per la promozione dell’innovazione in modo tale da premiare il riutilizzo delle acque reflue depurate e la riduzione delle quantità di energia elettrica acquistata.
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