Da una parte “cassaforte” d’acqua dolce per fronteggiare le siccità, dall’altra serbatoio strategico di energia pulita. Il lago di Bilancino, con la sua centrale idroelettrica, è un esempio di come si possa coniugare la gestione dell’approvvigionamento potabile con le opportunità di produzione di elettricità a basso impatto ambientale. Lo specchio d’acqua, creato durante gli anni Novanta nel comune di Barberino di Mugello dallo sbarramento del corso del fiume Sieve, è uno dei più grandi invasi artificiali della Toscana: con una superficie di 5 chilometri quadrati è capace di immagazzinare 69 milioni di metri cubi.
Non rappresenta soltanto una preziosa risorsa per i rubinetti di oltre un milione di persone che vivono nella piana di Firenze, Prato e Pistoia, ma attraverso la sua centrale idroelettrica Bilancino può arrivare a soddisfare il fabbisogno di una cittadina di circa 800 famiglie, evitando di immettere in atmosfera 6.112 tonnellate di anidride carbonica l’anno e risparmiando l’equivalente di 1.956 tonnellate di petrolio.
Dove si trova
La centrale idroelettrica di Bilancino, inaugurata il 10 febbraio 2006 e gestita da Publiacqua, è stata progettata per inserirsi dolcemente nel paesaggio mugellano, nel quadro della valorizzazione naturalistica del territorio a seguito della creazione dell’invaso artificiale. Sono stati necessari quasi due anni di lavori e un investimento di 4,5 milioni di euro (dei quali 800 mila provenienti da fondi europei), per realizzare la struttura sul versante Sud-Est del lago.
Il fabbricato, dalle forme sinuose e nascosto dal declivio naturale, sorge a poca distanza dallo sbarramento creato dalla diga, lungo il corso della Sieve ed è in parte interrato. Una struttura di interesse, anche dal punto di vista architettonico, che periodicamente è accessibile al pubblico per visite didattiche dedicate alla comprensione del ciclo dell’acqua e del processo per ottenere energia da fonti rinnovabili.
Fotografia di Davide Virdis
Le due turbine della centrale idroelettrica del lago di Bilancino
Il funzionamento è “ad acqua fluente”: l’impianto è alimentato dall’acqua in uscita dal bacino e che viene riversata nella Sieve, uno tra i principali affluenti dell’Arno. Tramite condotte forzate, ossia tubazioni in pressione che ne accelerano il flusso, la risorsa viene convogliata verso la centrale idroelettrica e fatta passare attraverso due gruppi di turbine di tipo Francis ad asse orizzontale, sfruttando il dislivello. L’energia meccanica ottenuta dalla rotazione di questi apparati viene trasformata in elettricità da un alternatore, per poi passare da un trasformatore, prima di essere immessa nella rete di distribuzione Enel a media tensione (15.000 Volt).
L’obiettivo primario dell’invaso resta quello dell’approvvigionamento potabile, per questo le dimensioni della centrale idroelettrica sono state studiate sulla base del piano dei rilasci di acqua della diga di Bilancino nel fiume Sieve (e di conseguenza nell’Arno), approvato dalla Regione Toscana. Sono i tecnici di Publiacqua, seguendo protocolli operativi rigorosi, che stabiliscono la quantità di risorsa in uscita dal lago per garantire un buon livello di stoccaggio, il corretto apporto per il funzionamento a valle del potabilizzatore dell’Anconella, la sicurezza idraulica in caso di piene e il giusto equilibrio ecologico nei corsi d’acqua pure in situazioni di siccità.
Foto di Davide Virdis
Quanta energia produce
A pieno regime, l’impianto può scaricare fino a una portata massima di 8 metri cubi al secondo (5,5 mc per il primo gruppo di turbine e 2,5 per il secondo), con una potenza che può arrivare fino ai 2.400 chilowattora. Il flusso minimo fissato dal piano è invece di 0,6 metri cubi al secondo, per 100 chilowattora. Il deflusso dal lago di Bilancino è sempre garantito, anche nel caso di fermo della centrale idroelettrica per manutenzione o malfunzionamento.
La quantità di energia prodotta dipende quindi da diversi fattori, climatici e stagionali, con il picco minimo che si verifica durante il periodo di ricarica del bacino, di norma nei mesi più piovosi come quelli autunnali. Dall’entrata in funzione, il record è stato raggiunto nel 2010, quando si sono sfiorati i 7 milioni di kWh generati in un anno (6.946.711), mentre il 2022 ha fatto segnare il livello minimo, con poco più di 2,3 milioni di kWh, a causa della grave siccità che ha ridotto le precipitazioni di un terzo.

Nel 2023 la produzione è stata di oltre 4,4 milioni di kWh, con un incremento di circa l’86% rispetto all’anno precedente, e di circa il 15% in più se si guarda al 2021, quando l’elettricità generata è stata di circa 3,9 milioni di kWh. Un impianto efficiente, basti pensare che – al netto delle perdite di processo – l’energia consumata dalla centrale idroelettrica di Bilancino nel 2023 è stata pari al 2% di quella prodotta.
L’impianto si inserisce così a pieno titolo tra le infrastrutture fondamentali del sistema idrico metropolitano fiorentino: dall’invaso di Bilancino all’impianto di potabilizzazione dell’Anconella, dall’autostrada dell’acqua Firenze-Prato-Pistoia alla superstrada idrica Firenze-Chianti, fino al depuratore di San Colombano.
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