Dal 1° gennaio 2024 l’ARERA ha introdotto nell’ambito della qualità tecnica il nuovo macro-indicatore M0, da una parte per “misurare” la resilienza idrica dei diversi territori, dall’altra per incentivare – grazie a un meccanismo premiante – gli investimenti per l’efficienza di approvvigionamento della risorsa. L’Autorità nazionale di regolazione ha così previsto uno strumento per stare al passo con i tempi e farsi trovare preparati davanti alle sfide che i cambiamenti climatici stanno ponendo nel campo dello stoccaggio di acqua per fini potabili, agricoli e industriali.
Secondo i dati dell’Osservatorio europeo della siccità (EDU – European Drought Observatory) nel bacino del Mediterraneo la siccità sta diventando un fenomeno stabile con situazioni di prolungate e persistenti mancanze d’acqua. Tale scenario impone quindi la necessità di azioni per la messa in sicurezza della filiera idrica, anche con una revisione del sistema normativo per valutare l’impegno dei gestori nel migliorare il servizio e ridurne l’impatto sull’ambiente.
Cos’è l’indicatore M0 della qualità tecnica: le novità dell’Arera
In sostanza il nuovo macro-indicatore M0 servirà a monitorare quanto il sistema di gestione idrica sarà in grado di prevedere e di soddisfare le esigenze di acqua in un determinato territorio, anche alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo la delibera dell’ARERA 637/2023/R/idr, questo parametro dal 1° gennaio 2024 si affianca agli altri sei già previsti dal 2018 per valutare le perdite idriche (M1), le interruzioni del servizio (M2), la qualità dell’acqua erogata (M3), l’adeguatezza del sistema fognario (M4), lo smaltimento dei fanghi in discarica (M5) e la qualità dell’acqua depurata (M6). Oltre all’aggiornamento dei criteri della qualità tecnica, l’Authority ha definito il metodo tariffario idrico per il quarto periodo regolatorio (MTI-4) con la delibera 639/2023/R/idr, che prevede un periodo di 6 anni per la pianificazione e realizzazione degli investimenti che permettano il raggiungimento dei nuovi obiettivi di qualità tecnica.
Il macro-indicatore M0 verrà implementato in modo graduale dall’ARERA, che ha previsto due indicatori:
- M0a – il rapporto tra la somma dei consumi potabili del servizio idrico integrato (incluse le perdite di rete) e le disponibilità idriche complessive del territorio di riferimento (falda, invasi, corpi idrici superficiali, dissalazione e riuso);
- M0b – un indice che tiene in considerazione gli usi idrici diversi da quelli civili e le dotazioni idriche complessive del territorio, quindi non soltanto quelle di cui si occupa il gestore.
Il primo è già calcolabile dal 1° gennaio 2024, mentre per il secondo è possibile solo una stima. Dal 1° gennaio 2025 l’ARERA ha proposto di avviare una fase sperimentale di monitoraggio e raccolta dati attraverso un tavolo di lavoro tra tutti gli stakeholder interessati per costruire lo standard M0b a livello distrettuale. Il sistema incentivante, con premi per i gestori più virtuosi, andrà a regime nel 2026.
Uno stimolo per gli investimenti e la resilienza idrica
La struttura del macro-indicatore M0 è stata definita dall’ARERA dopo un confronto con i soggetti istituzionali coinvolti sul tema, con i gestori idrici e con gli stakeholder. La ricognizione sullo stato delle infrastrutture utile per definire il valore di questo parametro e la successiva individuazione degli obiettivi di miglioramento avranno quindi riflessi pure nella pianificazione degli interventi del prossimo quinquennio. Di fatto le nuove regole della qualità tecnica (RQTI) stimoleranno gli investimenti ad esempio per opere funzionali allo stoccaggio di acqua (come la creazione di nuovi invasi o l’incremento della capacità di quelli già esistenti) e per infrastrutture dedicate al riuso delle acque reflue e per una gestione adeguata delle acque meteoriche.
L’Autorità, infatti, fisserà obiettivi differenziati a seconda dello stato di efficienza preesistente e, come per gli altri macro-indicatori, i valori di M0 determineranno la classe di appartenenza di ogni singolo gestore (una sorta di “pagella” della resilienza idrica), a cui saranno associati degli obiettivi di mantenimento o miglioramento annuali della disponibilità idrica.
Ecco come in dettaglio si legge l’indicatore M0:
- M0 minore di 1, grave carenza di risorsa idrica nel territorio preso in considerazione;
- M0 tendente a 1, grado di rischio elevato;
- M0 tendente a zero, si allontana la possibilità di crisi idriche.
Gli approfondimenti tecnici sul macro-indicatore M0 si trovano sul sito dell’ARERA.
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