I dati parlano chiaro, per l’Europa è stata l’estate più siccitosa degli ultimi 500 anni, ma qual è la situazione della siccità in Toscana? Bisognerà abituarsi a situazioni estreme, con siccità cicliche e ricorrenti? Non esiste una formula matematica che lo possa provare però, come dimostrano i dati raccolti dai satelliti Copernicus – il programma europeo di osservazione della Terra gestito dalla Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) – l’estate del 2022 ha segnato un record negativo per tutto il vecchio continente. Una siccità prolungata che ha visto (anche dallo spazio) aree verdi e rigogliose inaridirsi e ingiallirsi a causa dell’assenza o comunque della estrema scarsità di precipitazioni.
Siccità sempre più “forte e persistente”, ecco la situazione della Toscana
L’Italia, e nello specifico, il territorio della Toscana, non hanno fatto eccezione, tant’è che, come spiega Bernardo Gozzini, responsabile del Consorzio LaMMA, nella video-intervista realizzata da Publiacqua. “Abbiamo rilevato un aumento della siccità, che sta diventando ricorrente: ogni cinque anni colpisce in maniera evidente e molto più forte la nostra Regione e questi fenomeni sono sempre più persistenti”.

Ma nonostante la penuria di precipitazioni, la situazione relativa alla siccità non ha gli stessi effetti in tutta la Toscana. Se infatti nelle zone più fragili si registra un problema molto evidente, la condizione risulta migliore nella parte centrale della Toscana, dove – gli interventi mirati a ridurre le perdite della rete acquedottistica e la gestione attenta dell’approvvigionamento fornito dall’invaso di Bilancino – hanno consentito di “limitare i danni” e tenere la situazione un po’ più sotto controllo.
Invasi idrici e risorse per contrastare la siccità
Le riserve stoccate negli invasi idrici artificiali sono infatti un grande alleato contro la penuria d’acqua e, più in generale, contro il perdurare o il possibile ripresentarsi di una situazione di siccità simile a quella registrata nel 2022 in Toscana e non solo. Per arginare il problema, in Toscana l’obiettivo è costruire – anche grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal Pnrr per le opere idriche – 34 nuovi invasi idrici, con una capacità totale di 32,9 milioni di metri cubi in più, in modo da aumentare la superficie irrigabile di 21.940 ettari.
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